“Un anno CON-TE”, NAPOLI, intesa totale, stretta di mano: ora si fa (ancora più) sul serio I Sta succedendo adesso

Lo scudetto di Antonio Conte con il Napoli è soltanto un punto di partenza. Intesa totale e stretta di mano. Ora si fa sul serio.
L’eco di uno scudetto appena conquistato non si è ancora sopito, risuona per le strade di Napoli, e mentre la città celebra, una domanda sorge spontanea tra gli addetti ai lavori e i tifosi: chi è stato il vero artefice di questa impresa?
Sebbene il calcio sia per sua natura uno sport di squadra, è innegabile che figure carismatiche e determinate possano incidere profondamente sul destino di un club. E in questo trionfo, il nome di Antonio Conte brilla di luce propria, emergendo come il grande protagonista di una cavalcata indimenticabile.
Certo, a mente fredda si può discutere all’infinito dove finiscono i meriti di un Napoli sembra agganciato a quel sogno e dove iniziano i demeriti di un’Inter che ha fatto di tutto per perdere un tricolore che a un certo punto della stagione sembrava avere in pugno. Padrona del proprio destino.
OK alla fine sono i giocatori gli artefici dello scudetto più pazzo degli ultimi anni, deciso alla 38esima giornata. Ma non c’è dubbio che l’arrivo di Conte, ha rappresentato un punto di svolta cruciale. Il tecnico salentino, con la sua fama da “sergente di ferro” e la sua comprovata capacità di trasformare le squadre in macchine da guerra, ha portato non solo nuove tattiche e schemi, ma una mentalità vincente che sembrava essersi smarrita nella recente storia azzurra.
Instant team
Fin dal primo giorno, Conte ha imposto la sua visione. La disciplina, la dedizione al lavoro e una ferrea organizzazione tattica sono diventati i pilastri su cui ha ricostruito un Napoli che, nella stagione precedente, aveva mostrato segni di stanchezza e disorientamento, terminando la stagione da campioni in carica al decimo posto, senza coppe europee e con tre allenatori che si sono avvicendati sulla panchina azzurra, un dato mai accaduto per i tricolori nella storia della Serie A.
Il credo di Antonio Conte, fatto apposto per la creazione di un Istant Team, basato su un’intensità agonistica elevatissima e una fase difensiva impeccabile, ha plasmato una squadra solida, granitica e capace di resistere agli urti anche nei momenti più difficili. Basti pensare che il campionato del Napoli è cominciato con una super sconfitta, 3-0 a Verona contro l’Hellas.

Decisivo come nessuno
L’influenza di Conte non si è limitata al campo. La sua leadership carismatica ha saputo toccare le corde giuste nello spogliatoio, motivando i giocatori, entrandogli nell’anima e plasmando un gruppo coeso e affamato di vittorie. Il Napoli lo scudetto, con il senno di poi, l’ha vinto un anno fa, il 5 giugno 2024: il giorno in cui Antonio Conte appose la firma su un triennale da 6,5 milioni all’anno. “Antonio è un top coach, un leader”.
Le parole di De Laurentiis, un anno dopo, sono state profetiche. Un presidente dai tanti difetti, ma due scudetti in tre anni parlano schiaro. Per questo bisogna ascoltarlo. ADL un anno fa prlò di “rifondazione” di un “nuovo importante capitolo della storia del Napoli. Rileggendola a posteriori, aveva ragione lui: è il “capitolo scudetto“. Un punto di partenza, sia chiaro. Dopo lo screzio di gennaio, infatti, l’intesa tra ADL e Conte è totale. Ora c’è la Champions, si fa sul serio.