Gesti osceni rivolti all’arbitro: fallita totale sul 4-0 I SQUALIFICA DURISSIMA per lui. E il video è virale

Aumentano le criticità nel sempre più complesso rapporto tra giocatori e arbitro. Dopo i gesti oscena, la squalifica è durissima.
Proteste, pressioni e violenze verbali, siamo arrivati al punto di gesti osceni plateali. Il ruolo dell’arbitro e il suo rapporto con un giocatore è sempre più messo in discussione da episodi che limitano lo sport in generale, ma soprattutto che preoccupano.
Un tempo figura autorevole e rispettata, oggi l’arbitro si trova spesso al centro di polemiche, contestazioni e, in casi sempre meno rari, vere e proprie aggressioni verbali e fisiche. Le statistiche, d’altronde, parlano chiaro.
Le segnalazioni di comportamenti antisportivi nei confronti degli arbitri sono in forte aumento. Secondo un recente rapporto dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA), nel solo 2024 si è registrato un incremento del 30% delle contestazioni in campo rispetto all’anno precedente. A preoccupare è soprattutto la diffusione di un clima di sfiducia e tensione che mina il regolare svolgimento delle gare.
Non si tratta più solo di reazioni istintive o di qualche parola di troppo: in diversi contesti, gli arbitri vengono percepiti come bersagli, simboli di un’autorità mal sopportata, spesso messi sotto accusa non tanto per gli errori che, inevitabilmente, fanno parte del gioco visto che i giocatori sono i primi a sbagliare in campo, quanto per decisioni che vengono vissute come vere e proprie offese personali o danni economici.
Dall’esposizione mediatica ai social
Le ragioni di questo deterioramento sono molteplici. La crescente esposizione mediatica dello sport, soprattutto a livello professionale, ha amplificato ogni singolo episodio controverso, creando un ambiente dove l’errore arbitrale non è più tollerato. I social network, poi, alimentano reazioni impulsive e spesso aggressive, contribuendo ad alimentare una narrativa polarizzata, dove l’arbitro viene visto come “nemico”.
A livello giovanile e amatoriale, invece, il problema ha radici culturali: mancano educazione al rispetto delle regole e formazione sul valore della figura arbitrale. Allenatori e genitori, talvolta, sono i primi a dare il cattivo esempio, riversando pressioni e aspettative sui ragazzi e sfogando le proprie frustrazioni sugli ufficiali di gara. Questa situazione ha già avuto effetti concreti: è in calo il numero di nuovi arbitri, ma soprattutto si è sconfinati dal calcio.

Alert nel tennis. Quel video virale
Ha fatto il giro del mondo, diventando virale, l’episodio di Sabadell, in Spagna, che ha davvero dell’incredibile, per due motivi. In primis perché si tratta del tennis, anche se del torneo M25 del circuito ITF, uno sport dove raramente di sconfina nell’indecente o vergognoso. E poi?
E poi perché a Svyatoslav Gulin, avanti 4-0 nel terzo e decisivo set, non ha avuto di meglio da fare che provocare il giudice di sedia con gesti osceni, dopo una chiamata giudicata sbagliata. “Tu, chupa!”, le inequivocabili parole dal tennista russo. Le conseguenze? Match perso a tavolino (è passato lo spagnolo Alejo Sanchez Quilez) multa e lunga squalifica. Una durissima squalifica.