“Sì, Gasperini”: RANIERI lo ammette senza giri di parole I “Tutti voi presenti”

L’indizio di Claudio Ranieri sul prossimo allenatore della Roma: lo ammette senza giri di parole. Tifosi giallorossi a bocca aperta.
Chiamarlo allenatore è francamente riduttivo. Riduttivo per il suo passato leggendario e per un presente che sta lasciando tutti a bocca aperta. Claudio Ranieri, è un simbolo di leadership educata, empatia e passione che ha saputo trasformare squadre e conquistare cuori.
In Sardegna lo amano, a Roma lo venerano, a Leicester è una leggenda che ha portato le Foxes nella leggenda, perché quell’iconico scudetto è diventato un qualcosa di molto più importante di un titolo di Premier. Ha fatto talmente rumore che l’eco ha rimbombato per anni in tutto il mondo. Ancora oggi se ne parla. Anche se il recente ritorno alla guida della Roma, a 73 anni, ne è l’ennesima dimostrazione di un allenatore che va ben oltre il suo status.
Si era ritirato, eppure non ha saputo dir di no alla terza chiamata di una Roma che aveva nuovamente bisogno di lui. Non ha fatto una piega, sapeva che la situazione era a dir poco complessa: era stato esonerato senza un perché uno dei figli di Roma, Daniele De Rossi.
Sostituito parimenti senza un perché da Ivan Juric, un allenatore preparato dalla visione inversamente proporzionale a un gruppo squadra demotivato e in confusione. Al bordo della zona retrocessione. Non ha fatto una piega, rimettendo tutto apposto.
Tra presente e futuro
È partito dall’identità, rivoleva i tifosi allo stadio. Ha puntato sulla romanità, una partita per volta. H motivato e gestito giocatori che sembrano finiti, fuori contesto e appannati, puntando tutto sulla semplicità, portando la Roma a lottare addirittura per la Champions.
I Friedkin volevano tenerlo un altro anno, non c’è stato nulla da fare, poteva diventare l’allenatore più pagato della Serie A: ha detto no. No, no, no. Neanche se la Roma dovesse entrare nuovamente nel gotha del calcio europeo. Lui non allenerà i giallorossi nella stagione che verrà.

Il dado è tratto
“Ho cercato di fare meno errori possibili, perché poi la bravura va sempre a chi va in campo – spiega il tecnico testaccino, a margine del premio Ussi – non so come ho rimotivato la squadra ma io non sono uno che ha studiato psicologia. No, io quello che sento lo dico. Forse la mia credibilità. Io parlo con il cuore ai giocatori, dico quello che sento”.
Nessuna chance di restare sulla panchina giallorossa. Il dado è tratto: “Non mi tirate per la giacca. Il calcio mi ha dato tanto, è la mia vita e tutto, però c’è un momento in cui si deve dire basta”. Una battuta su Gasperini: “Non ho parlato con lui – chiosa – magari dopo ma con tutti voi presenti però!”. Questo è Claudio Ranieri.