“Cancellata la squalifica”: ribaltone Sinner, altro che patteggiamento I “Non ha colpe”
Jannik Sinner, clamoroso ribaltone per l’attuale numero uno al mondo: “Cancellata la squalifica. Non ha colpe”
Se non si tratta di un vero e proprio colpo di scena, quello che riguarda Jannik Sinner, allora poco ci manca. Non sono stati affatto giorni semplici per l’attuale numero uno al mondo del tennis.
Ed il motivo è fin troppo intuibile: in merito alla vicenda doping la Wada ha deciso di squalificare l’altoatesino per ben tre mesi. Segno del fatto che non potrà prendere parte a ben quattro tornei.
Il suo ritorno è previsto nel mese di maggio quando, nella Capitale, andranno in scena gli Internazionali di Roma. In attesa del suo ritorno in campo, oltre ad aver ripreso gli allenamenti a Montecarlo, spunta fuori un clamoroso retroscena riguardante la sua squalifica.
Anche perché, in questa vicenda, hanno voluto dire la loro anche altri personaggi importanti di questo sport. Tra questi Novak Djokovic, Nick Kyrgios e Alexander Zverev che non ci sono andati proprio leggero con il loro collega italiano.
Sinner, squalifica annullata: cosa è successo
Il post, pubblicato sul suo profilo ufficiale di ‘X’, ha fatto inevitabilmente molto rumore. Stiamo parlando di Daniel Vallverdu, attualmente allenatore di Grigor Dimitrov. Nel suo messaggio ha voluto denunciare la mancanza di coesione tra i colleghi. Proprio quello che lo stesso coach fa fatica a definire cameratismo.
Questo il suo messaggio: “Dopo aver aspettato qualche giorno per digerire la reazione del mondo del tennis, per quanto riguarda la squalifica di Sinner, vorrei dire che sono rattristato dalla mancanza di cameratismo. La maggior parte dei tennisti non si concentra solamente sui fatti del caso. Quelli che hanno perso, in questo caso, sono proprio Sinner ed il tennis“.

Squalifica Sinner, sui social ci vanno giù duro: il tecnico non le manda a dire
Un post che è continuato in maniera anche abbastanza critica e dura da parte del tecnico: “Credo che dovremmo concentrarci sui processi e sulle regole delle agenzie antidoping piuttosto che sul giocatore che, in questo caso, è una vittima“.
Un messaggio, appunto, che ha fatto molto discutere e che ha creato una sorta di divisione tra gli utenti. C’è chi, appunto, si è schierato dalla parte del coach e chi, invece, ha preferito puntare il dito contro di lui condannando Sinner per quello che ha fatto.