Hollande prende una posizione piuttosto dura sul Qatar e i mondiali. Nell'ambito del festival "Demain le sport" l'ex Presidente della Repubblica è intervenuto sul tema della diplomazia nello sport e non si è tirato indietro nell'esprimere la sua posizione sulla kermesse ospitata nel paese mediorientale.

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Qatar, Hollande: “Non andrei in Qatar. Mbappé deve prendere coscienza del suo ruolo sociale”
POLEMICHE
Hollande, Presidente della Repubblica francese dal 2012 al 2017 ha vissuto l'evolversi della assegnazione del mondiale. "Per un paese del genere, ospitare un evento del genere era stato un obiettivo per anni. Gli ha dedicato grandi risorse. Nel dicembre 2010, quando è stato annunciato il Mondiale 2022, non ha creato particolari polemiche. E la situazione odierna, in particolare sui diritti civili e l'impatto ambientale, mi sembra diversa rispetto a dodici anni fa. Credo che boicottare la manifestazione sia una proposta assolutamente insostenibile per i giocatori".
DIRITTI CIVILI
Il politico ritiene complicato anche prese di posizioni clamorose. "Alquanto difficile che un atleta di alto livello non voglia partecipare a un torneo che deve vincere. Non escludo che ci possano essere delle prese di posizione legate al razzismo, anche perché alcuni giocatori ne sono state vittime, ma in generale un mondiale non è, per un calciatore, il momento e il luogo ideale per esprimere il proprio punto di vista. Per quanto riguarda i telespettatori, fortunatamente nessuno è indietro a dirgli cosa deve fare o meno. Da Capo di Stato invece, la posizione è differente. E posso dire che io non andrei in Qatar".

PSG
Pensieri e parole anche per il PSG e Mbappé: "I giocatori del PSG sono in una situazione un po' scomoda dal punto di vista diplomatico. Parlare del Qatar non deve essere facile anche per rispetto al proprio datore di lavoro. Mbappé invece rappresenta un caso a parte. Deve essere consapevole e responsabile. Quando Mbappé prende posizione su un argomento, mobiliterà notevolmente un certo numero di giovani, basta considerare il numero di follower sui social network. Per calciatori del genere essere sportivi non significa solo giocare con la palla e correre veloce, ma anche avere un ruolo sociale. E spesso non è così facile imporre questa responsabilità ai giocatori".
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