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CR7: “La Juve ora non importa, penso al Portogallo. Sono da 18 anni a questi livelli. Pressione? No, solletico

BELGRADE, SERBIA - MARCH 27: Cristiano Ronaldo of Portugal reacts during the FIFA World Cup 2022 Qatar qualifying match between Serbia and Portugal at FK Crvena Zvezda stadium on March 27, 2021 in Belgrade, Serbia. Sporting stadiums around Serbia remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors.  (Photo by Srdjan Stevanovic/Getty Images)

Cristiano Ronaldo ha le idee estremamente chiare.

Redazione Il Posticipo

Cristiano Ronaldo ha le idee estremamente chiare. Alla vigilia della sfida contro l'Ungheria, il simbolo della nazionale portoghese ha parlato in conferenza stampa abbracciando diversi argomenti. Dalla sua evoluzione personale, al mercato, sino alle aspettative per una competizione che vede per la prima volta i lusitani come Campioni in Carica. Le sue parole sono riprese da Marca. 

MATURO - Il Portogallo è una squadra matura. Esattamente come il suo fuoriclasse. In Europa, negli ultimi anni, hanno sempre vinto. Prima nel 2016 e poi in Nations. Eppure questa squadra sembra ancora più competitiva rispetto al passato. "I giocatori che durano più a lungo nel calcio sono quelli che si adattano meglio alla situazione attuale. Sono passato dai 18 ai 36 anni e ciò significa che mi sono saputo adeguare. La squadra è più giovane rispetto a quella che ha vinto nel 2016 e solo il tempo e il torneo potranno dirci se siamo migliori o peggiori rispetto al passato. Personalmente, non sono lo stesso giocatore che ero dieci anni fa. Faremo un Europeo. La squadra è preparata bene a livello fisico e mentale".

VINCERE - Il che non significa peggiorare. Anzi. "Sono diciotto anni che ormai gioco ai massimi livelli. E per il futuro, qualsiasi cosa accadrà, sceglierò sempre il meglio. Indipendentemente se resti o meno alla Juventus. Fra l'altro in questo momento non è neanche l'aspetto più importante.  Se mi dicono che perderemo con l'Ungheria, ma che in cambio vinceremo l'Europeo, firmo subito. Non sento la pressione, non mi fa neanche il solletico. Sono concentrato sulla mia squadra, perché una competizione di questa portata non si gioca tutti i giorni. È il mio quinto Europeo, ma nella mia testa è come se fosse il primo. Adesso però occorre concentrarsi sull'Ungheria che è una squadra molto forte fisicamente. E poi si giocherà davanti al proprio pubblico. Chi vuole vincere questa competizione deve essere preparato a tutte queste circostanze. Noi siamo pronti per questa partita e per tutto il resto".