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Portogallo, dal tetto d’Europa al ko: incantesimo già finito?

I miracoli, si sa, riescono una sola volta. Lo scorso 10 luglio a Parigi, senza Ronaldo, il Portogallo si è laureato campione d’Europa battendo in finale i padroni di casa della Francia. Eder per un attimo era sembrato Ibrahimovic, ed è...

Riccardo Gentile

 L'esultanza dei giocatori della Svizzera

Francia deludente, Germania di un'altra categoria

Se il Portogallo piange, di certo la Francia non ride. Deludente lo 0-0 in Bielorussia e non basta appellarsi alla sfortuna e alle occasioni sprecate. Un difetto già costato molto caro nella finale del 10 luglio. Chi farà bene a recriminare da qui all’eternità è la Germania, tornata meravigliosamente di un’altra categoria. Un po’ di cinismo in più e un Muller formato Oslo anche in Francia e a quest’ora staremmo parlando della nazionale campione del Mondo e d’Europa in 2 anni, proprio come accadde alla Spagna 2010-12. A proposito del nuovo corso targato Lopetegui, gli 8 gol a Lichtenstein non sono, per ora, un banco di prova sufficiente a farci dire che i rossi sono tornati furie. Il serbatoio, però, sembra essere stato nuovamente riempito a dovere, con una novità da non trascurare: la nuova Spagna ha anche un centravanti, anzi due. Diego Costa, rigenerato dalla cura Conte e Alvaro Morata, collaudato per due stagioni dalla Juve e ora pronto a correre con la maglia del Real Madrid.