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Portogallo, dal tetto d’Europa al ko: incantesimo già finito?
I miracoli, si sa, riescono una sola volta. Lo scorso 10 luglio a Parigi, senza Ronaldo, il Portogallo si è laureato campione d’Europa battendo in finale i padroni di casa della Francia. Eder per un attimo era sembrato Ibrahimovic, ed è...

Se il Portogallo piange, di certo la Francia non ride. Deludente lo 0-0 in Bielorussia e non basta appellarsi alla sfortuna e alle occasioni sprecate. Un difetto già costato molto caro nella finale del 10 luglio. Chi farà bene a recriminare da qui all’eternità è la Germania, tornata meravigliosamente di un’altra categoria. Un po’ di cinismo in più e un Muller formato Oslo anche in Francia e a quest’ora staremmo parlando della nazionale campione del Mondo e d’Europa in 2 anni, proprio come accadde alla Spagna 2010-12. A proposito del nuovo corso targato Lopetegui, gli 8 gol a Lichtenstein non sono, per ora, un banco di prova sufficiente a farci dire che i rossi sono tornati furie. Il serbatoio, però, sembra essere stato nuovamente riempito a dovere, con una novità da non trascurare: la nuova Spagna ha anche un centravanti, anzi due. Diego Costa, rigenerato dalla cura Conte e Alvaro Morata, collaudato per due stagioni dalla Juve e ora pronto a correre con la maglia del Real Madrid.
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