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Caro Gigio, a mai più rivederci…

Di Bobo Craxi. La scelta di Donnarumma di non rinnovare il suo contratto apre una ferita nel tifo milanista, che di solito non si affeziona ai calciatori ma che nel giovane portiere aveva visto il simbolo della rinascita rossonera.

Bobo Craxi

Alla fine Donnarumma ha fatto quello che non andava fatto. Ha abbandonato la società che lo aveva cresciuto, lo aveva valorizzato e soprattutto gli aveva consegnato il ruolo di giocatore simbolo della rinascita di un glorioso club.

La logica, naturalmente quella del mercato e delle sue regole, é implacabile, nessuno può metterla in discussione, ma il capolavoro di questo agente maneggione é di aver creato un caso Higuain nel cuore della milanesità, ovvero di un modo di concepire il calcio con un certo distacco e con una certa sobrietà. A Milano i giocatori vanno e vengono, ci si affeziona giusto a qualcuno, ma non più di tanto. In questo caso quello che non va giù è che i tifosi si sentono presi per il naso. Certo si tratta non di differenze di decimali, ma di qualche milioncino, e questi sono treni che passano una volta nella vita, ma questo giovanotto condizionerà per sempre la sua carriera. Voglio vedere come reagirà quando al Bernabeu andrà a farfalle e gli faranno fare la fine di un Diego Lopez qualsiasi. O di Casillas, ma senza Sara Carbonero con cui consolarsi.

Non hanno avuto una grande fortuna i giocatori milanisti che hanno abbandonato la società che li ha resi famosi. I casi di Kakà e di Sheva sono li a testimoniarlo. Piuttosto é stato il contrario quando il Milan non ha creduto in calciatori che si sono rifatti, diventando dei giocatori di prim'ordine. Fu il caso di Davids, Vieira, Aubameyang e persino di Kluivert, che fu un grande centravanti a Barcellona. Il portiere d'altronde è certamente una merce rara, ne trovi uno buono e non lo lasci andare facilmente. Ma il mondo ormai ne é pieno, buoni, semi buoni, istintivi, creativi, giovani, meno giovani, stranieri, italiani...

Non lo rimpiangeremo. Certo, ha fatto una parata decisiva e qualche ottima prestazione, ha personalità e margine di crescita, nonchè una discreta capacità anche di resistere alle pressioni. Infatti, come si è ben visto, le dimostrazioni di affetto del suo pubblico da un orecchio gli sono entrate e dall'altra gli sono uscite. Recita un famoso detto milanese: "chi volta il cü a Milan volta il cü al pan". Prosaicamente detto, chi volta le spalle a Milano volta le spalle al pane. Forse non sarà questo il caso, ma la parabola di questo giovane napoletano non verrà ricordata come un esempio per i più giovani e quindi la riconoscenza nei suoi confronti non sarà per nulla eterna. Anzi..