opinioni

Il libero arbitrio non fa il libero arbitro: nemmeno quelli di porta

Devo ammettere che come tifoso sia pur non “ciompesco” della Fiorentina, status che mi viene dalla nascita, sono stato fortunato: assistere al ludibrio dell’arbitro Damato al Meazza lunedì sera durante Inter-Fiorentina era infatti...

Oliviero Beha

 L'arbitro Daniele Chiffi di Padova.

Gli inutili arbitri di porta

Un paio di considerazioni dopo un mio pezzo sulla (ovvero contro la) VAR, la moviola in campo, di giorni fa. Intanto tutte le fischiate summenzionate sono state a carico anche degli arbitri di porta, cioè dietro le porte e in teoria occhiuti revisori dell’area di rigore. Sia a Torino che a Milano questi signori hanno fatto peggio che sbagliare, hanno dimostrato la loro inutilità e l’alibi che costituiscono per l’arbitro che sbaglia, in qualche modo deresponsabilizzandolo. Proprio come accadrebbe per la VAR (cfr. il già scritto). Secondo punto: su una cosa i postumi di questo ludibrio arbitrale hanno messo tutti d’accordo, sia pure agli antipodi, cioè juventini e anti-juventini. Il coro “pensate se fosse accaduto alla Juventus!” si è levato forte e chiaro un po’ ovunque, sia pure con intenzioni divergenti. Ebbene, qui la storia è insieme semplice e complicata: Calciopolicon tutte le sue nequizie e oscurità giudiziarie, “sportive” (virgolettato obbligatorio”) e non, è evidentemente passata male e soprattutto invano. Gli arbitri continuano a confondere la responsabilità arbitrale e la loro libertà con un concetto pratico di “libero arbitrio” che affossa il calcio ancora di più, quale che sia il suo sviluppo tecnologico. RICOMINCIARE DAGLI ARBITRI NON PROFESSIONISTI Ricominciamo dagli arbitri non professionisti, cioè non pagati come tali con proventi da centinaia di migliaia di euro fino alle fortune accumulate in qualche modo da Collina. Rimborso spese adeguato, certo, ma niente di più. Libero arbitro e non “libero arbitrio in clima di vantaggio di carriera e sudditanza” perché libero dalle fregole di guadagno, giacché resta comunque ufficialmente un “dilettante”. Mi rendo conto che ciò significherebbe in qualche modo cominciare a rifondare il pallone: quindi non lo faranno, ma solo perché non gli conviene. Ad salut, brerianamente (altro magico furbone del XX secolo).