La spianata azzurra è senza più confini e la via di Wembley, a questo punto, si trasforma nel bivio verso la gloria. Mancini, visionario lucido, ci credeva fin dall'inizio e ha avuto ragione. Siamo arrivati quasi in fondo, mai così in fondo dalla finale di Kiev del 2012 contro la Spagna. Nove anni dopo, in fondo con nessun limite e con prove maiuscole, diversamente efficaci. Il Belgio di Lukaku spazzato via e semifinale centrata dopo una bella sfida vibrante. Il sogno azzurro continua e vola ancora più in alto. Mancini, il creatore di un nuovo mondo fatto di cose belle, sudate e fatte bene, se la gode perché l'Italia è davvero sontuosa, terribilmente forte, anche quando si tratta di scardinare catenacci imprevedibili come quello del Belgio. L'inizio è complicato, ma una Barellata alla Tardelli e una perla di Insigne ci proiettano nell'Olimpo. Due prodezze in un mare di virtù dove Donnarumma conferma un fenomenale talento e Spinazzola, prima dall'infortunio, ( in bocca al lupo) diventa il salvatore della patria, l'eroe, il simbolo azzurro della serata. Suo il provvidenziale salvataggio sulla linea di porta su Lukaku, che avrebbe potuto ribaltare emotivamente una partita messa in discussione da un rigore generoso concesso alla squadra di Martinez nel finale del primo tempo. Alla fine è andata: bene per il risultato e purtroppo male per Spinazzola, che sarà dura rimpiazzare. La storia, comunque, è lì a consegnarci un nuovo fenomeno azzurro, con sfumature tradizionali e un calcio aggressivo, tecnico e dominante. La missione è già compiuta, abbiamo ritrovato un'élite dimenticata e svilita poco meno di tre anni fa. Promozione assoluta per tutti, considerando che non ci sono blocchi di squadre di club lasciati in eredità. E soprattutto per questo motivo non è il caso di stilare classifiche personali di merito, ma soltanto da esibire un pagellone unico da 10 e lode. Siamo i più forti, i più bravi, i più meritevoli d'Europa, fino a prova contraria. A questo punto, l'Europeo è nelle nostre menti e nei nostri piedi. Come avevamo scritto all'inizio di questa avventura. Il 6 luglio, la Spagna, penultima fermata, in attesa della laurea. La tesi è ricca di contenuti: siamo pronti. Forza Azzurri, forza Spinazzola. Buon calcio a tutti.
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Wembley, il bivio della gloria

LONDON, ENGLAND - JUNE 26: Roberto Mancini, Head Coach of Italy celebrates their side's first goal scored by team mate Federico Chiesa (not pictured) during the UEFA Euro 2020 Championship Round of 16 match between Italy and Austria at Wembley Stadium at Wembley Stadium on June 26, 2021 in London, England. (Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)
di Stefano Impallomeni. Siamo i più forti, i più bravi, i più meritevoli. Tutto plausibile, ma a questo punto, l'Europeo è nelle nostre menti e nei nostri piedi.
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