I 20 minuti più belli di sempre, senza dubbio. I 20 minuti più tutto, certamente più emozionanti non solo della nostra storia, ma dei Giochi Olimpici in generale. Due ori, un abbraccio e la leggenda che si fa strada sotto il tricolore. Lo Sport italiano con l'atletica vola in alto ad altissima velocità, regalandoci due flash che saranno scolpiti nella memoria a vita.
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L’Appunto – Vola in alto la doppietta del secolo, venti minuti per entrare nella leggenda
Di Stefano Impallomeni. Due ori, un abbraccio e la leggenda che si fa strada sotto il tricolore. Lo Sport italiano con l'atletica vola in alto ad altissima velocità, regalandoci due flash che saranno scolpiti nella memoria a vita.
Tamberi e Jacobs, gli uomini delle imprese, riescono a registrare il marchio di questa edizione con due prestazioni superlative nell'arco di pochi attimi. L'abbraccio tra i due a stretto giro di posta è già epico, certificando il momento, dopo due ori leggendari. Tokyo, in quei 20 minuti, tra la finale del salto in alto e la finale dei 100 metri, si trasforma in casa nostra.
Due storie di riscatto, seppur diverse, sono lo sfondo ideale di valori individuali eccezionali. Gimbo eroe, dopo un infortunio che avrebbe tramortito chiunque, che vince con 2,37 un oro condiviso con il qatariota Barshim, un altro che ha patito le sue stesse sofferenze. E Marcell, razzo unico della storia azzurra, un ragazzo nato a El Paso, Texas, ma la cui vera casa è Desenzano del Garda, che va oltre Berruti e Mennea, con 9.80, record italiano ed europeo, più veloce delle sue sofferenze per un rapporto paterno mai conosciuto e avuto, riallacciato solo nell'ultimo anno.
Ci vedeva lungo Oriana Fallaci, che in una sua celebre frase sintetizzava ogni tipo di percorso. La Fallaci una volta disse: se ami soffri, se soffri lotti, se lotti vinci. È tutto vero, specialmente oggi. Grazie ragazzi.
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