Il crollo della Roma a Udine è la notizia della quinta giornata, perché un rovescio simile era davvero inatteso. E risulta essere più netto del risultato stesso. Con questo nessuno vuole togliere a un'Udinese semplicemente perfetta, agonisticamente superiore e tecnicamente valida il merito di una vittoria mai stata in discussione dall'inizio alla fine, anche se la Roma si sgonfia all'inizio dei due tempi per colpe proprie.

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L’Appunto
Serataccia
Gli errori individuali di Karsdorp e Rui Patricio sono l'essenza della serataccia, stendendo il piano gara friulano che si inclina verso la goleada. Poker servito con diligenza e vigile attesa approfittando della confusione giallorossa. Per la Roma non c'è stata mai partita: annullata fisicamente nei contrasti e nelle seconde palle con l'Udinese sempre prima e con molte idee in più. Succede a volte di incappare in sconfitte del genere benché sia sempre importante tenere a mente la misura del risultato e di un equilibrio che almeno a vedere le prime uscite sembrava la forza di un gruppo che dovrà imparare bene la lezione.
Si attende una vera fase offensiva
C'è però altro da approfondire e migliorare. La Roma appare andare in sofferenza contro squadre molto fisiche e veloci. A Empoli un altro test per capire meglio. E si attendono segnali di una vera fase offensiva, oltre la capacità di reagire nei momenti difficili. Non sempre un calcio d'angolo ti apre un mondo. Con Dybala, il migliore in campo (per la Roma), Abraham, Zaniolo, Shomurodov e Belotti più Pellegrini il reparto è da Champions ed è un obbligo lottare per un obiettivo che resta alla portata. Arrivarci poi è un altro discorso e non sarà facile. Serve una nuova scintilla dopo una caduta così. Meglio prima che dopo. Mourinho a fine partita la prende con filosofia e alla Boskov, circoscrivendo la disfatta con intelligenza e praticità facendo i complimenti all'avversario. Meglio perdere una partita 4-0 e non 4 per 1-0. Giovedì in Bulgaria si ricomincia.
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