Turnover sfortunati, braccini vari e soprattutto tiri mancini determinanti per Spalletti e Sarri che falliscono l'aggancio a Mou in testa alla classifica. Gabbiadini nel finale e Colombo (2002 e gol strepitoso dopo errore su rigore parato da Meret) spengono successi orientati. Per Lazio e Napoli due occasioni perdute, senza crisi di gioco ma con scelte ottimistiche e piani gara discutibili. La sensazione è che gli allenatori influiscano nel bene e nel male in questo avvio denso di appuntamenti in cui i calciatori ancora non sono al massimo.

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L’Appunto
Rotazioni e valutazioni: poca lucidità
Tranne Mou che è solo soletto in testa alla classifica, poca lucidità e valutazioni sbagliate. In parecchi si incagliano in rotazioni non del tutto illuminate. Vedi Inzaghi contro la Lazio, poi Pioli contro il Sassuolo e ora ecco il turno di Spalletti e Sarri con il primo che ne cambia addirittura 6 dall'inizio per poi cercare di rimediare dopo e con il secondo che a un quarto d'ora dalla fine smembra equilibri e distanze quando sembrava fatta. Fuori Luis Alberto, Cataldi e Zaccagni per Basic, Marcos Antonio e Cancellieri. Senza dimenticare l'uscita di Romagnoli per Gila. Troppo per sperare in altro con la Samp che resuscita a sua insaputa. Per il Napoli è stata al contrario una ricerca della qualità perduta e di un gioco fluido che nel primo tempo non si è visto. Poi con la formazione quasi tipo ottima seconda parte, ma tanto dominio e poca freddezza. Sono lezioni da incartare e magari da non ripetere. Appuntamento a sabato a quota 8 per vedere chi avrà subito ripercussioni.
Allegri, ci sono margini di miglioramento
Dicevamo tiri mancini, questa volta a favore di Allegri che vede un po' di luce in fondo al tunnel. Anche lui con la sua Juventus è in quota 8. 2-0 allo Spezia. Vlahovic e Milik si danno la staffetta. Il serbo su punizione come contro la Roma, il polacco su azione alla sua maniera. È una Juventus che sì soffre ma è più solida. Lo Spezia fa il solletico alla difesa bianconera dove convincono Bremer e Gatti anche se è Miretti la nuova luce tecnica di una squadra che va irrobustita nei piedi e nella personalità lì in mezzo. Miretti, appena 19 anni, può ricalcare le orme di Marchisio non nelle caratteristiche ma nella mentalità. È un tipo tosto che rischia la giocata e ha dinamismo. Allegri è nel gruppone, ma questa stagione potrebbe essere quella del riscatto. Ci sono ampi margini di miglioramento. Szczesny si rifà male. Il fattore infortuni è da tenere sotto controllo perché può essere determinante in un senso o nell'altro.
Tiri mancini, il CT prenda nota
Tiri mancini da urlo in questo turno infrasettimanale. Del sinistro di Dybala, Vlahovic e Milik sapevamo ma non di quello di Tommaso Baldanzi dell'Empoli. Un altro 2003, come Miretti, che gioca con naturalezza da campioncino. 36 minuti ad alta intensità, poi esce per infortunio. Gran gol. Mancini, il Ct, prenda nota. C'è aria fresca e nuova in giro. Bravi Zanetti, Allegri e Baroni a dare fiducia a questi talenti. Baldanzi, Miretti e Colombo sul podio delle bellezze italiane. Bene così e adesso non roviniamoli.
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