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L’Appunto

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Di Stefano Impallomeni. Con leggero ritardo, eccolo il Dybala day. Mou concreto e in testa alla classifica. Milan leggero, a Sassuolo due punti persi. L'Inter assorbe la mazzata con la Lazio e mette il muso davanti ai rossoneri prima del derby.

Redazione Il Posticipo

Dybala day

Con leggero ritardo, eccolo il Dybala day. In una serata afosa e umida, la scena che tutti si attendevano. È toda Joya grazie alle sue folate di classe fresca e alle stoccate decisive d'autore che incanalano una forza di un campionato da non sottovalutare. Ottimo segnale per Mou che con intelligenza continua nella sua strategia conservativa tra carezze e stimoli. L'argentino risponde sfoderando due prodezze da campione e centellinando talento puro contro la pochezza di un Monza che gioca a una velocità bassissima e al momento è tutto fuorché una squadra che deve salvarsi. Dybala, insomma, si sblocca e fa quel che gli basta per diventare Mister 100 gol in A con i suoi primi squilli giallorossi salutati da ovazioni incontenibili. Addirittura una doppietta ad infiammare l'Olimpico e a regalare un percorso regolare a una Roma che zitta zitta fa risultati e gioca per vincere, senza grande filosofia. I giallorossi sono concreti e volano in testa alla classifica aspettando varie risposte dalla concorrenza con un Belotti in più che ha esordito con un quasi gol. La Roma è compatta e subisce poco, ma per entrare tra le prime 4 e sognare qualcosa di diverso deve migliorare la fase offensiva. Con il Monza tre reti e molte occasioni: è la strada giusta da imboccare.

Inter, mazzata digerita

A Milano non si sente ancora aria di derby, ma l'Inter mette il muso davanti ai rossoneri prima di sabato. Inzaghi aveva una mazzata da digerire. Di fronte la tenera follia di una Cremonese da tenere a bada. Era l'avversaria ideale per ripartire perché troppo incosciente e capace di far segnare i nerazzurri in contropiede. Alvini esagera nell'idea di un calcio troppo ottimista e tranne qualche apprezzabile iniziativa si consegna ingenuamente. Correa e un super Barella certificano la malizia che serve in una categoria differente, avviando un successo più o meno controllato. Stavolta i cambi di Inzaghi non fanno notizia e sono lineari, giusti. Lautaro Martinez è perlopiù risparmiato: meglio non rischiare e per lui una mezz'oretta con golletto utile per restare in palla, vista l'assenza pesante di Lukaku che tornerà dopo la sosta. Dzeko fa la sua parte con l'Inter che possiede un arsenale vasto di soluzioni tecniche e fisiche ragguardevoli. La squadra di Inzaghi deve entrare ancora in forma con serenità, senza Gosens che sembra bocciato, fuori dal progetto e in partenza. L'Inter è in fase di riflessione perché è una squadra che potrebbe andare oltre gli esterni e che potrebbe giocare in vari modi, anche se resta un mistero non aver rimpiazzato anzitempo Perisic. Vedremo che succederà sul mercato e cosa si inventerà Inzaghi.

Milan, occasione non sfruttata

La delusione arriva, invece, dal Milan e il risultato c'entra poco. Col Sassuolo esce un pareggio avaro di contenuti in cui non ci sono spunti e dove abbastanza a sorpresa Leao e Theo Hernandez non fanno gli straordinari. Non sempre si riesce a far quel che si vuole, ma si poteva fare meglio. A cominciare da Pioli che questa volta si fida troppo delle seconde scelte e di un turnover oltremodo generoso. C'è un Milan tosto e reattivo e ce n'è un altro, quello alternativo e acerbo, molto leggibile e arginabile. Troppi errori tecnici e ritmi bassi. De Ketelaere deve imparare alla svelta il peso dei contrasti e dei tempi di gioco. I campioni hanno bisogno di sfogare velocità per essere i soliti. La sensazione è che col Sassuolo non sia stato un punto guadagnato, come a Bergamo, ma due punti persi. Può succedere, ma restano dei rimpianti per non aver sfruttato l'occasione. Nessun dramma, ma è importante saperlo. È un anno anomalo con i mondiali a novembre e dicembre. Potrebbe spuntare qualche sorpresa, forse più di una, se non si sta sempre sul pezzo.