Avanti, a quasi tutta. Portare tre squadre su quattro agli ottavi di finale in Champions è stato un buon traguardo. L'Italia si fa rispettare e il bilancio è estremamente positivo. Soltanto Inghilterra e Germania fanno poker, il Portogallo bis con Benfica e Porto, la Spagna è soltanto il Real Madrid, la Francia il PSG e il Belgio il Bruges. Pensavamo peggio, ma anche meglio.


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L’Appunto

LISBON, PORTUGAL - OCTOBER 25: Massimiliano Allegri, Head Coach of Juventus gives their team instructions during the UEFA Champions League group H match between SL Benfica and Juventus at Estadio do Sport Lisboa e Benfica on October 25, 2022 in Lisbon, Portugal. (Photo by Octavio Passos/Getty Images)
I soliti limiti della Juventus
—Come nel caso della Juventus, che scivola in Europa League, terza nel suo girone dopo aver fatto un percorso orrendo con 5 sconfitte e una sola vittoria. Era dal 2004-05 che una italiana non faceva così male (la Roma, con appena 1 punto conquistato) nella fase a gironi. Con il PSG la miglior partita della stagione, ma non è bastato. Tanti infortuni, molto orgoglio, i soliti limiti, ma bene i giovani Fagioli e Miretti, il rientro di Chiesa che sa essere elettricità pura e da salvare anche la rete simbolica di Bonucci, che non molla come qualcuno vorrebbe. Di contro, chiunque giochi centravanti non becca quasi mai palla. Milik come vice Vlahovic si vede poco e non tira mai in porta. Misteri bianconeri. Allegri accusa la prima grande delusione. E potrebbe non essere finita prima della ripresa del campionato a gennaio. L'allenatore della Juventus è costantemente appeso a un filo. O in attesa di una ripresa definitiva o prossimo a una nuova ricaduta. Domenica l'Inter ci dirà come stanno le cose.
Milan sicuro di sé, Napoli arrembante anche quando perde
—Il Milan va lì dove mancava da quasi 9 anni: tra le migliori 16 d'Europa. Visti gli ultimi anni si potrebbe parlare di un vero capolavoro. Crescita interna (scudetto) ed esterna del prodotto con calciatori funzionali, prima semisconosciuti e poi diventati merce rara da far invidia ai grandi club. Pioli scuote una squadra ridotta all'osso in alcuni ruoli principali. Contro il Salisburgo due facce e quattro gol. Primo tempo ballerino, con qualche rischio di troppo concesso. Secondo tempo arrembante e sicuro alla vecchia maniera. Le scorie per la sconfitta di Torino, all'inizio, si son fatte sentire. Occorre recuperare pedine e non sbagliare più partite perché il Napoli non sembra fermarlo neanche il vento. Spalletti adesso è in uno stato mentale super e bravo da prima. I calciatori non ne parliamo. Il Napoli è una giostra continua di cose serie e divertenti, anche quando perde a Liverpool nella sua unica sconfitta finora incassata in stagione. Partita positiva e conferma di una forza incredibile. Se continua così anche a gennaio in Italia sarà dittatura.
La Champions la svolta interista
—L'Inter tra le quattro è quella che ha fatto gli straordinari veri. Nel suo momento peggiore, quando tutto lasciava presagire una crisi oramai irreversibile, ecco la spinta decisiva nel doppio confronto con il Barcellona. Lì la svolta parziale di una stagione iniziata al rallentatore, in quei momenti lo slancio per risalire in campionato. Non era assolutamente facile qualificarsi con Bayern e Barça nel girone. Inzaghi è stato freddo e bravo a risolvere, seppur in ritardo, i suoi tentennamenti di gestione. Inter antagonista principale di se stessa e tornata in pista. Domenica la prova del nove a Torino contro la Juventus. Se vince, torna a galla nel suo mare di possibilità nel competere come l'anno scorso.
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