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L’Appunto

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Di Stefano Impallomeni. A Firenze è pazza Inter con la complicità di una Viola che scopre i confini con la lotta per non retrocedere. Fa tutto Brahim Diaz nel Milan delle tante assenze e rotazioni.

Stefano Impallomeni

Milan, forza straripante

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Fa tutto Brahim Diaz nel Milan delle tante assenze e rotazioni. Una sua doppietta, la prima, determina una partita soltanto in apparenza comoda. Una rete alla Maradona e l'altra alla Ibra certificano una maggiore autostima e una crescita significativa. Lo spagnolo è adesso una fonte riconoscibile del gioco, cercata e molto importante. Origi si presenta con un'altra fiondata e giù applausi. Il belga è da tenere d'occhio. Alla fine, tutto rotondo e ottime indicazioni con Leao che chiude in bellezza il poker rossonero. Il Monza corre e sgomita, ma questo Milan è un infinito imperativo di azioni, perché si vince soltanto se si gioca ad alta velocità. Forza straripante e una mentalità impressionante del diavolo. Chiunque giochi va in una pressione sistematica per la conquista del pallone che spesso viene indirizzato verso uno scopo tecnico ben preciso: prima si apre la porta avversaria, poi si pensa a chiudere la propria. Il Milan, insomma, offende sempre per primo, a prescindere dalle scelte di formazione e di soluzioni che offre l'organico. È quasi sempre un incrocio di furore agonistico davanti all'area di rigore avversaria. È un Milan vivo nelle conclusioni e in penetrazioni martellanti con tanti uomini portati in attacco. Anche senza Leao, Tonali, Maignan, Kalulu, Giroud risparmiati parzialmente per la Champions esiste un Milan difficilmente arginabile. Pioli può sorridere: risposte positive dalla sua squadra, a parte gli infortuni a catena che rappresentano la vera problematica da risolvere. E con il talento di De Ketelaere da costruire e valorizzare con pazienza.

Pazza Inter, vittoria folle e inattesa

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A Firenze è pazza Inter con la complicità di una Viola che non conosce equilibri e scopre clamorosamente i confini con la lotta per non retrocedere. 3-4 all'ultimo rimpallo di Mkhitaryan alla fine del recupero, dopo il 3-3 di Jovic ai titoli di coda al 90’. Incredibile, ma tutto vero e tanti errori, compreso quello grave dell'arbitro Valeri che nel dare il rigore alla Fiorentina non espelle Dimarco e non fischia il fallo di Dzeko su Milenkovic nell’azione del gol finale. Una partita abbastanza difficile da analizzare inghiottita da episodi e poca lucidità. Vittoria folle e inattesa che dà una forza e un carburante di energia pazzesca ai nerazzurri. Nota positiva il ritorno prepotente del Toro Martinez, un buon Barella, ma restano i 17 gol subiti. È questo il vero problema. La difesa fa acqua, la peggiore del campionato in trasferta (14) e non è il massimo per riprendersi la scena a certi livelli. Inter, però, in generale appare migliorata in condizione atletica e in combattività. Inzaghi dovrà lavorare sui cali di tensione e recuperare Lukaku per vedere che effetto fa.

Saga Haaland

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Da ultimo, a proposito di bomber con Lautaro Martinez che va in testa alla classifica marcatori con 6 realizzazioni, al City continua inesorabile, senza soluzione di continuità, la saga Haaland. Il norvegese è arrivato a 17 gol in Premier in 11 partite disputate. Lo scorso anno Salah e Son vinsero la classifica dei bomber con 22 reti. Qui siamo su un altro pianeta. Quello di "Amazing" Erling e c'è chi conserva ancora dei dubbi.