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Don’t Cross the Boss – Southgate, la difficoltà di accontentare una nazione…di Maestri

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Il quarto posto ai Mondiali 2018 e la finale di Euro 2020 hanno ridato entusiasmo agli inglesi, che forse hanno pensato di essere tornati...i Maestri. Ecco perchè ora il CT, a cinque mesi dall'inizio dell'avventura in Qatar, è sulla graticola

Francesco Cavallini

Il Regno Unito è stato a lungo un impero e la prima potenza mondiale. E questo da quelle parti sembrano non averlo dimenticato. Così come nessuno ha dimenticato che proprio nello stesso periodo in Inghilterra sono state codificate le regole del calcio, che poi si è diffuso in tutto il mondo. Dunque, da 170 anni circa, gli inglesi si ritengono "i Maestri", un titolo onorifico talmente...sprezzante del resto del pianeta che l'Inghilterra non ha ritenuto necessario presentarsi alle prime tre edizioni della Coppa del Mondo, salvo poi perdere con gli Stati Uniti nel 1950 alla prima partecipazione. E la sconfitta contro l'Ungheria, con le conseguenti critiche molto aspre al CT Southgate, riapre una ferita mai del tutto sopita nello spirito dei tifosi dei Tre Leoni.

Del resto, la demolizione del mito dei Maestri è arrivata proprio contro l'Ungheria, in quel match di Wembley nel 1953 in cui Puskas, Kocsis e Hidekguti hanno distrutto un Inghilterra che, a torto, pensava ancora di essere l'unica depositaria del sapere calcistico. Poi, escluso il mondiale casalingo vinto nel 1966, gli inglesi si sono abituati a quei "30 anni di delusioni" menzionati in Three Lions, che ormai sono diventati quasi sessanta. Persino quando la nazionale di Sua Maestà ha avuto una generazione d'oro, con Rooney, Lampard, Gerrard, Ferdinand e compagnia bella, non è mai arrivato un risultato importante in tornei internazionali. Poi è comparso Southgate, con il suo gilet e con la missione di far crescere una nuova generazione di calciatori.

Il quarto posto ai Mondiali 2018 ha ridato entusiasmo, la finale raggiunta e persa a Euro 2020 ha lasciato uno strascico di dolore, ma anche la consapevolezza che la rosa è di qualità. E gli inglesi forse hanno pensato di essere di nuovo i Maestri. Ecco perchè ora il CT, a cinque mesi dall'inizio dell'avventura in Qatar, è sulla graticola. Le prestazioni in Nations League sono quelle che sono, con due sconfitte con l'Ungheria e due pareggi con Italia e Germania, ma (come ha spiegato Capello) gli inglesi arrivano a giugno con la lingua a penzoloni dopo una stagione infinita e stancante. Eppure quando c'è stato da qualificarsi per i Mondiali, in un girone che conteneva non solo la stessa Ungheria, ma anche Polonia e Albania, il cammino è stato pressochè perfetto. Dunque, critiche ingenerose per il CT che, ricordava giustamente Carragher, ha regalato ai Tre Leoni le due migliori prestazioni consecutive in grandi tornei dai tempi del 1966. Ma quando si ha a che fare con una nazione di Maestri, non è mai semplice...