Qualcuno, probabilmente orfano di Tuchel e più in generale dell'era Abramovich, non vedeva l'ora. E quando il nuovo Chelsea, quello di Ted Boehly ma soprattutto di Graham Potter, ha pareggiato con il Salisburgo in Champions League, mettendo ancora più in pericolo il passaggio al turno successivo, sono partite le contestazioni. #PotterOut, un hashtag abbastanza assurdo (per non dire semplicemente ridicolo), considerando che era soltanto la prima partita per l'ex allenatore del Brighton. Uno che, come suggerisce il cognome, forse la bacchetta magica ce l'ha anche, ma che di certo non può farla funzionare dopo appena una settimana. E forse, vista la storia del tecnico, ci vorrà un po' più di pazienza per veder funzionare l'incantesimo.

il post
Don’t Cross the Boss – Potter ha…la bacchetta magica, ma persino i suoi incantesimi hanno bisogno di tempo

BRIGHTON, ENGLAND - MAY 07: Graham Potter, Manager of Brighton & Hove Albion applauds the fans after their sides victory during the Premier League match between Brighton & Hove Albion and Manchester United at American Express Community Stadium on May 07, 2022 in Brighton, England. (Photo by Mike Hewitt/Getty Images)
Ci vuole pazienza...
Il tempo il club sembra intenzionato eccome a darglielo, basterebbe pensare che Potter ha firmato un contratto di cinque stagioni con i londinesi. E visto che per strapparlo al Brighton ci sono voluti 23 milioni di euro, probabilmente il ragionamento che va fatto per il nuovo allenatore è quello che si farebbe per un calciatore costato tantissimo: lecito aspettarsi qualcosa di speciale, ma magari senza bruciarlo alle prime difficoltà. In Inghilterra forse questo concetto è più radicato che altrove, contando che le esperienze di Sir Alex Ferguson al Manchester United e di Jürgen Klopp al Liverpool spiegano benissimo che con un po' di pazienza il duro lavoro paga. E chissà, forse Boehly di base è più paziente di Abramovich, uno che non si è mai fatto troppi problemi a licenziare i suoi tecnici.
Potter, un mago sui generis
Se il numero uno di Stamford Bridge, ma soprattutto i tifosi dei Blues, avessero bisogno di conferme, basta guardare la storia di Potter. Uno che ha preso lo sconosciuto Östersund dalla quarta divisione svedese e l'ha portato non solo in Allsvenskan (già un'impresa di suo), ma addirittura a vincere la coppa nazionale e a giocare l'Europa League, dove è stato eliminato dall'Arsenal ai sedicesimi, ma vincendo all'Emirates. Per i miracoli Potter è attrezzato e lo si vede dal Brighton, sempre salvo con serenità nelle sue tre stagioni e addirittura rivelazione di quella passata. L'inglese, poi, è uno sui generis: in Svezia ha imposto ai suoi la lettura di Dostoevskij e ha organizzato, come attività di team building, la messinscena del "Lago dei Cigni". Forse a quelli del Chelsea farà suonare Elgar o Britten, chissà. Ma è decisamente il caso di dargli il tempo necessario per scoprirlo...
© RIPRODUZIONE RISERVATA