L'Inter rallenta ma...allunga: bicchiere mezzo pieno, nonostante lo sfogo di Conte?
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Di Stefano Impallomeni. Il campionato lascia in eredità dubbi, interrogativi e curiosità. Ecco le risposte ai quesiti che hanno regalato gli anticipi della quindicesima giornata di Serie A.

L'Inter scopre che effetto fa non segnare dopo 17 partite consecutive in cui riusciva a farlo. Lukaku e Lautaro, la coppia dei sogni, restano al palo. Si fa poco e quel poco che si fa si sbaglia clamorosamente. Qualche sbavatura, non una grande partita complessivamente e anche merito della Roma se le cose sono andate come sono andate. Diciamo, però, nessun passo indietro così drammatico verso un cammino che però ora diventa sempre più difficile. È un campionato strano, aperto a ogni soluzione e in cui chi vorrà tenere la testa della classifica dovrà necessariamente fare altro, molto altro di più, ossia pensare e giocare da inseguito e non da inseguitore.
Conte a fine partita si sfoga forse oltre misura, ma fa parte del suo carattere. Anche qui nessuna sorpresa perché l'allenatore salentino non ama perdere, tantomeno pareggiare e un pareggio in casa contro la Roma, per lui, equivale a una sconfitta. La sensazione è che l'Inter senza Barella e Sensi perda molto nel palleggio. Sono assenze pesanti che levano soluzioni balistiche e creatività. Tutto sommato, il bicchiere è mezzo pieno: guadagnato un punto sulla Juve, che resta seconda a -2. Ora, il Barcellona di Messi per una qualificazione Champions che, fino a poche settimane fa, sembrava insperata. Missione difficile, non impossibile.
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