Fino all'84' l'Ungheria era qualificata. Al 90' è rimasta fuori dall'Europeo. Come pronostico, ma anche come promesso dal tecnico Rossi, la nazionale danubiana se l'è giocata sino in fondo. E ha sfiorato il miracolo. Il tecnico ha parlato della sua esperienza a sky sport.

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Rossi: “L’Europeo mi lascia rimpianto e orgoglio. Resto qui. Mancini straordinario, allenava già da giocatore”
Il ct della nazionale ungherese si è giocato l'Europeo sino in fondo. E ha sfiorato il miracolo qualificazione.
UNGHERIA - Una impresa solo sfiorata, ma la squadra è uscita fra i complimenti. "Abbiamo sfruttato al massimo le nostre caratteristiche in un girone in cui c'erano tre corazzate da cui ci separava una enorme differenza tecnica. Abbiamo anche perso alcuni elementi preziosi. Alla fine convivo con due sensazioni. Da una parte il rammarico per non aver centrato la qualificazione. Dall'altro la soddisfazione per essere arrivati a un punto importante. Abbiamo meritato comunque il pareggio contro la Germania". Una sfida inevitabilmente finita nel dibattito sui diritti civili. "Non voglio essere strumentalizzato. Per esperienza vissuta posso dire che questo paese non discrimina. Fin da subito sono stato accolto con rispetto e non ho mai avvertito nessuna forma di razzismo. C'è rispetto".
ITALIA - Credo di non aver avuto l'opportunità di misurarmi a certi livelli. Fra il 2011 e il 2012 è capitato che qualche intermediario si facesse vivo per chiedermi di allenare. E in cambio di quella offerta avrei dovuto pagare qualcosa. Io ho vissuto sempre di calcio, ne avevo sentito parlare, ma non ci credevo. Poi è capitato a me, in un momento difficile dal punto di vista professionale ed esistenziale. Ed è stato in quel momento che ho deciso di lasciare l'Italia. Avrei cambiato lavoro. Sia chiaro, nel nostro paese è difficile affermarsi e trovare spazio. Magari, se anche gli allenatori italiani si mettessero più in discussione, potrebbero trovare spazio all'estero. Esattamente come è successo a me. Tornare in Italia? Ho un contratto lungo e lo voglio portare a termine. Non c'è alcuna volontà da entrambe le parti, di cambiare la situazione".
MANCINI - A proposito di Italia, Rossi è stato compagno di squadra di Mancini: "Era già un allenatore in campo. Si intuiva che avrebbe fatto il tecnico, è partito dal vertice della piramide ma negli anni ha dimostrato sempre di valere sia la A che le squadre che gli si offrivano. Ha una carriera impressionante e sta ottenendo risultati incredibili anche dal punto di visto del gioco. Ha messo insieme una squadra senza tantissimi talenti e oggi gli azzurri hanno tutto il diritto di essere considerati fra le favorite".
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