Il diavolo, si dice, è nei dettagli. E i dettagli possono cambiare la storia di una partita. Lo dimostra il caso di Italia-Austria, quando un leggerissimo fuorigioco di Arnautovic ha cancellato il vantaggio dei biancorossi, con il match che poi gli Azzurri hanno vinto ai supplementari. Ormai, con il VAR a pieno regime, anche il più impercettibile dei tocchi in area, dei movimenti scomposti, non sfugge più. Ma che succede se il dettaglio è in una situazione in cui gli uomini dietro lo schermo non possono intervenire? Bisognerebbe chiedere alla Repubblica Ceca, che ha parecchio di cui recriminare sulla prima rete della Danimarca nel quarto di finale vinto dagli scandinavi. Il gol di Delaney nasce da un corner...che non c'era.

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Repubblica Ceca, che sfortuna! Un gol danese nasce da un corner…che non c’è, ma il VAR non può intervenire
Il diavolo, si dice, è nei dettagli. E i dettagli possono cambiare la storia di una partita. Per informazioni, chiedere alla Repubblica Ceca. Il gol di Delaney nel quarto di finale contro la Danimarca nasce da un corner...che non c'era.
CORNER - Come spiega la Bild, l'arbitro, l'olandese Kuipers, al quinto minuto del primo tempo avrebbe dovuto far riprendere il gioco con una rimessa dal fondo e non con un calcio d'angolo per i danesi. Celustka rinvia addosso a Dolberg, il pallone torna verso il ceco, ma non lo tocca. Il guardalinee non è d'accordo e assegna il corner alla squadra dell'attaccante del Nizza. Il resto...è sul tabellino: Stryger-Larsen va sulla bandierina, la difesa ceca si dimentica Delaney e il centrocampista porta in vantaggio i suoi a partita appena cominciata. In una normale situazione di gioco, il VAR si sarebbe messo all'opera e avrebbe costretto il fischietto ad annullare il gol della Danimarca, ma così non è stato.

NIENTE VAR - Anzi, per chi è davanti allo schermo non c'è proprio possibilità di intervenire, perchè le punizioni e i calci d'angolo non fanno parte delle decisioni che possono essere analizzate e in caso riviste da parte del VAR. E poi, spiega il quotidiano tedesco, l'assegnazione dei calci piazzati, viene considerata "chiusura" dell'azione e quando il gioco riprende si è già in una nuova situazione, rendendo impossibile l'intervento della tecnologia. Insomma, una fortuna non da poco per i danesi e una sfortuna pazzesca per i cechi, che forse senza subire il vantaggio avversario così presto se la sarebbero potuta giocare meglio. Ma di nuovo, il diavolo è nei dettagli, così come la sorte. E se gli dei del calcio hanno deciso che la favola dei compagni di squadra di Eriksen deve continuare, c'è poco da farci...
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