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L’ex City Razak racconta il suo Mancini: “Un vincente. È severo e in allenamento se qualcosa non gli piace…”

L’ex City Razak racconta il suo Mancini: “Un vincente. È severo e in allenamento se qualcosa non gli piace…”

Abdul Razak, ivoriano classe 1992, non ha avuto una carriera brillante come sognava, ma di certo ricorda con affetto Mancio dai tempi del City. E ora che il CT guida l'Italia agli Europei, il suo vecchio allievo omaggia il maestro.

Redazione Il Posticipo

Si parla troppo poco di Roberto Mancini? Il CT ha preso un'Italia a pezzi dopo l'assenza al mondiale 2018 e l'ha trasformata in una squadra capace di competere per vincere Euro 2020. Ma qualcuno...lo sapeva già che il tecnico di Jesi avrebbe fatto meraviglie. Qualcuno che è arrivato al Manchester City da giovanissimo e che grazie all'allenatore della nazionale italiana ha potuto muovere i primi passi in un ambiente pieno di campioni come quello dell'Etihad. Abdul Razak, ivoriano classe 1992, non ha avuto una carriera brillante come sognava, ma di certo ricorda con affetto Mancio, che gli ha permesso di esordire in Premier League e di giocare dall'inizio un match di League Cup con la maglia del City.

COME UN PADRE - Il centrocampista, che attualmente gioca in Svezia, ha parlato con Goal del suo rapporto con il CT azzurro. E non ha che parole dolcissime. "Per me è stato come un padre. Si è preso cura di me in una maniera splendida. Ha visto il mio potenziale, in me ha scorto qualcosa, ma io volevo giocare il prima possibile. Davo tutto in allenamento e lui ha creduto nelle mie capacità. Ecco perchè ho avuto la mia occasione, grazie a Roberto Mancini". Ma Mancini non è stato fondamentale solo per Razak, bensì per l'intero club. "Ha dato all'intero spogliatoio la convinzione e la sensazione di poter fare molto di più. Ha cambiato tutto. Questo è quello che ha reso il City quel che è oggi, il motivo per cui in questo momento parliamo del Manchester City".

SEVERO - Anche la nazionale italiana sembra aver cambiato marcia da quando c'è Mancini in panchina. E Razak non è sorpreso, perchè sa bene come il tecnico sia perfettamente in grado di gestire gruppi in cui il talento non manca. "In allenamento, se vede qualcosa che non gli piace, non è certo contento. È un allenatore severo, perchè è davvero un vincente. Magari quando ero giovane non me ne rendevo conto, ma con l'esperienza impari che la vita del tecnico non è mai semplice. Devi prendere decisioni a volte impopolari e quando hai una squadra con 25 calciatori di altissimo livello devi anche lasciare qualcuno in panchina. Il che non è semplice. Ma lui ci è riuscito benissimo e ha vinto la Premier League, quindi ecco la sua capacità". E di certo, grazie a Mancini, l'Italia ha un tifoso in più!