Uscire dagli Europei agli ottavi di finale non fa mai piacere, soprattutto se capita a una nazionale che è abituata ad andare molto più avanti. La Germania però incrocia un'Inghilterra forse non spettacolare, ma che al momento sembra sempre ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. E dunque la Mannschaft saluta la competizione abbastanza presto, confermando il momentaccio già sottolineato dal pessimo Mondiale 2018 e dalla retrocessione (poi evitata con una nuova formula) nella prima Nations League. Fine di un ciclo, perchè Löw, in carica dal 2006, lascia le redini al suo ex assistente Flick. Ma chi pensa che in Germania la sconfitta nella partita con i Tre Leoni sia stata presa con filosofia, ha capito decisamente male.

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Germania, i grandi ex contro tutti: “Poteva anche andare a fuoco lo stadio e loro sarebbero rimasti fermi…”
La Mannschaft non era tra le favorite per gli Europei, ma chi pensa che in Germania la sconfitta nella partita con i Tre Leoni sia stata presa con filosofia, ha capito decisamente male. Nel mirino dei grandi ex finiscono il CT e i calciatori in campo
LOW - A prendere la parola sono tre grandi ex, che di nazionale ne sanno parecchio. Il più arrabbiato è il vecchio capitano Michael Ballack, che forse ce l'ha ancora un po' con Löw per non essere stato convocato per i mondiali nel 2010 e che quindi, parlando a MagentaTV, non fa nulla per non incolpare l'ormai ex CT. "È stato un qualcosa che fa riflettere. Il primo tempo ha dimostrato che non avevamo le risposte, che abbiamo lasciato campo agli avversari quando non ce n'era bisogno. Non capisco perchè Löw ci abbia messo così tanto a fare le sostituzioni". E qualsiasi riferimento al talentino Musiala, che tra l'altro la Germania ha strappato proprio all'Inghilterra, non sembra per nulla casuale.

I GIOCATORI - Segue a ruota l'idea di Ballack anche Fredi Bobic, campione d'Europa nel 1996. "Anche in passato, le sue sostituzioni sono state perlomeno strane. E l'eliminazione è meritata, non abbiamo avuto il coraggio di andare avanti, anche quando eravamo sotto di un gol non abbiamo fatto nulla, abbiamo avuto solo un'occasione. Siamo stati troppo passivi". D'accordissimo anche il campione del mondo 2014 Lucas Podolski, che al podcast della Bild non nasconde la rabbia nei confronti dei calciatori. "Mancava l'ambizione, la voglia di lottare. Vedendo le facce dei giocatori era chiarissimo, non si muove nulla. Poteva anche andare a fuoco lo stadio e loro sarebbero rimasti fermi in campo". E va bene che la Germania non era tra le favorite, ma la delusione è decisamente tangibile...
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