Cannavaro e le analogie con il 2006: “Questa nazionale ha un gruppo straordinario ed è convinta di vincere”

L'Italia torna a sognare. Mancini ha restituito una semifinale che a queste latitudini mancava dal 2012. Una nazionale che può ambire al titolo con la sensazione di poter arrivare sino in fondo. Fabio Cannavaro ha parlato delle prospettive della squadra. Inevitabile, con il capitano azzurro di quella spedizione, tornare al 2006. Le sue parole sono riprese da Sky Sport.

PARALLELISMO - Qualche parallelismo c'è. Non tanto dal punto di vista qualitativo, ma come gruppo. "Sono contento, la nazionale e gli italiani meritavano soddisfazioni. Una delle grandi qualità di questa squadra è che non dà mai la sensazione di soffrire. E poi c'è Chiellini. Si è ritrovato piuttosto tardi a giocarsi qualcosa di importante ma sta dimostrando tutto il proprio valore come calciatore e come leader. Forse se ne sono accorti in pochi solo adesso ma in coppia con Bonucci è da anni una delle migliori coppie centrali d'Europa".

MANCINI  - L'impronta di Mancini appare evidente. "In Nazionale la forza è sempre stato il gruppo. Mancini ha costruito dalla base, inculcando nei ragazzi l'idea di vincere giocando un ottimo calcio. Eravamo in vantaggio con il Belgio per 2-1 e le sostituzioni hanno inviato alla squadra un messaggio chiarissimo. Continuare a giocare come si era fatto. Mancini ha una strategia precisa, indirizza la squadra. I ragazzi lo seguono alla lettera. E anche il modo di giocare rispecchia il commissario tecnico. Una squadra bella da vedere ma anche concreta. Questo è un Europeo in cui la nostra squadra ha dimostrato di saper giocare a calcio con una idea precisa". Adesso la Spagna: "Dopo un inizio difficile ha trovato continuità. Ha qualità tecnica. Mi spaventa di più l'Inghilterra, perché gioca male e vince ed ha un potenziale straordinario".

ITALIA - Una squadra molto... azzurra, intesa anche come colore sociale del Napoli e della napoletanità. Cannavaro è fiero dei suoi conterranei.  "Quando ho visto partite Insigne ero sicuro che avrebbe tentato il tiro a giro. Sono contento per lui, è cresciuto tantissimo in questi anni è arrivato all'età giusta in questo Europeo. Ha anche imparato a rendersi utile in fase difensiva, spesso è stato determinante. Ovviamente lo osservo con maggiore  simpatia, esattamente come Donnarumma e Immobile. In generale però inizia a mancarmi molto l'Italia. In Cina ho maturato esperienza, ma l'idea è comunque di tornare e mettermi alla prova nei campionati europei".