È diventata una guerra di trincea quella fra il Presidente della FIGC Gravina ed alcuni dei presidenti di Serie A, che stanno cercando di accendere il clima di fronda all’interno della Lega di A. Dopo la famosa lettera inviata a CONI e Governo, nella persona della sottosegretaria allo sport, Valentina Vezzali, rivendicando un’autonomia gestionale che sarebbe minacciata dalle imposizioni della FIGC, dopo le dimissioni del Presidente della Lega, Paolo Dal Pino, ufficialmente per scelte professionali e di vita, ma secondo molti anche per la perdita di consenso all’interno della Lega e per la bocciatura di fatto di tutte le proposte avanzate, ed in particolare della costituzione di una media company con l’ingresso dei fondi di investimento (tutte vicende già note), ora siamo alla dirittura d’arrivo: riusciranno i presidenti a trovare una figura che metta tutti, o comunque la maggioranza, d’accordo o scatterà il commissariamento ad acta che e poi potrebbe diventare, come avvenne in passato, commissariamento e basta?


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Lega Calcio e FIGC, clima teso fra elezioni, statuto e possibile commissariamento
Di Francesco Paolo Traisci. Riusciranno i presidenti a trovare una figura che metta tutti, o comunque la maggioranza, d’accordo o scatterà il commissariamento? Di mezzo c'è anche la questione dello statuto e della voglia di autonomia della...
Rapporti tesi tra Lega e FIGC
Da una parte quindi ci sono le votazioni per la nomina di un nuovo presidente che sappia coagulare un consenso e guidare la Lega con mano sicura. Dall’altra la necessità che venga adeguato lo Statuto ai dettami del CONI, rasserenando nel contempo i rapporti con la FIGC. Due necessità che convergono in questo momento, imponendo una tempistica serrata. E così da un lato le pressioni della FIGC per lo Statuto si contrappongono alle richieste di tempo per trovare un presidente. Ma in gioco ci sarebbero anche tutti i rapporti fra la nostra Serie A e la Federazione: i presidenti vorrebbero maggiore autonomia soprattutto per quanto riguarda la gestione economica, a fronte ad una FIGC che li considera solamente come una delle sue componenti. Ed i rapporti, una volta più sereni grazie alla mediazione di Dal Pino sono ora assai tesi, con dispetti e dispettucci da entrambe le parti. E così le richieste della FIGC di lasciare più spazio alla nazionale in vista degli spareggi per i mondiali sono sospese, tanto che, forse come ritorsione o come strumento di pressione, la FIGC ha annunciato l’inserimento di nuovi parametri per l’iscrizione al campionato, fra cui particolarmente inviso sarebbe quello dell’indice di liquidità. Ed in ballo ci sarebbe pure la nomina del successore di Dal Pino come vicepresidente del Consiglio Federale, con il rischio che la nostra Serie A perda quella poltrona.
Le date per il nuovo statuto
Inizialmente la scadenza per varare il nuovo statuto era stata fissata al 15 febbraio ed il presidente Gravina aveva poi previsto un consiglio federale il giorno successivo per prendere atto della situazione ed eventualmente prendere decisioni in merito. Ossia agire d’imperio e nominare una figura professionale di fiducia, con il ruolo di commissario ad acta, con il compito di operare direttamente le modifiche. Figura che già è stata individuata, nella persona del Prof. Gennaro Gennaro Terraciano, docente di diritto amministrativo e Prorettore dell’Università del Foro Italico, e che è pronto ad intervenire. Nel frattempo la Lega ha chiesto tempo ed il neo nominato vice Presidente Luca Percassi ha inviato una lettera, dai toni collaborativi, al presidente della FIGC Gabriele Gravina, chiedendo, a quanto si apprende, un rinvio dei termini a fine marzo per adeguare il proprio statuto ai principi informatori stabiliti dal Consiglio federale.
Le votazioni per il presidente e lo spettro del commissario
Alla richiesta di tregua, la FIGC ha risposto con una mano tesa che però sembra un diktat: dando tempo fino alla nuova riunione dell’assemblea elettorale, prevista per la fine della settimana prossima. Dopo di che sarà commissario… Questa volta il quorum scenderà e la speranza di trovare un presidente potrebbe essere più concreta, anche se per ora nessuno dei nomi che era stato ipotizzato ha trovato un concreto riscontro nelle urne. Per ora un mare di schede bianche o nulle. Era stato avanzato il nome di Carlo Bonomi, patron della Confindustria, ma con scarso riscontro di voti e rischio bruciatura. Ma per ora pare l’unico candidato, sostenuto dall’asse Milano/Torino. Altri presidenti stanno lavorando intorno lavorano intorno al nome di Lorenzo Casini, capo gabinetto del Ministro della Cultura Franceschini. Per avere la famosa fumata bianca, un candidato dovrà ottenere 11 voti ed allora si sta lavorando alacremente alle coalizioni.
Nel frattempo le società avrebbero già messo mano allo Statuto, provvedendo ad adeguarlo alle indicazioni imposte dal CONI in quasi tutti i punti richiesti. Rimarrebbe pendente ancora solo la questione delle decisioni in merito alla ripartizione dei proventi sui diritti di immagine diversi da quelli audiovisivi, su cui l’adeguamento della maggioranza richiesta a quella indicata dal CONI appare più problematico. Su questo punto ci sarà ancora battaglia e, se non si troverà l’accordo sarà commissario…
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