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La Liga interviene nel procedimento legale che protegge i club della Superlega dalle sanzioni

MADRID, SPAIN - JUNE 03: Javier Tebas, president of La Liga de Futbol profesional (President of the Spanish Professional Football league) poses for a portrait at Wanda Metropolitano Stadium on June 03, 2019 in Madrid, Spain. (Photo by Carlos Alvarez/Getty Images)

Di Francesco Paolo Traisci. La Liga ha deciso di prendere parte al procedimento legale del 17esimo Tribunale Commerciale di Madrid in merito alla causa intentata dalla Superlega contro UEFA e FIFA. Perché lo fa?

Francesco Paolo Traisci

La vicenda giudiziaria della Superlega si arricchisce di un nuovo episodio: l’istanza della Liga Spagnola di diventare parte attiva all’interno del ormai famoso procedimento intrapreso dal Real Madrid (e forse da altre squadre) per difendersi contro le eventuali sanzioni. 

L'intervento del giudice

E questo fornisce l’ennesima conferma che fino ad ora gli unici a agire ed a parlare sono stati i club. Che hanno iniziato un procedimento d’urgenza, ottenendo, inaudita altera parte, come si dice in linguaggio giuridico, un provvedimento provvisorio di inibizione. E così, su semplice cognizione sommaria e senza la difesa degli altri soggetti coinvolti, i club si sono visti garantire che nessuno li avrebbe puniti per l’accordo che aveva portato alla Superlega (un contratto fra le varie società, con un finanziamento da parte di un investitore) né avrebbe ostacolato in futuro simili iniziative. Era evidente che si trattava di un procedimento d’urgenza e di un provvedimento provvisorio presi senza il coinvolgimento degli interessati. 

La Liga scende in campo

E allora quando da provvisorio il provvedimento potrebbe diventare definitivo ecco che gli interessati si sono dovuti muovere. La Liga è scesa quindi in campo, perché, evidentemente, fra i soggetti che possono sanzionare o ostacolare l’iniziativa, l’ente che governa i primi due campionati professionistici spagnoli è quello maggiormente indiziato. Se l’UEFA e la FIFA forse potrebbero far finta di niente limitandosi a monitorare la situazione, giustamente la Liga si è sentita chiamare in causa ed ha deciso di difendersi, spiegando la propria posizione e difendendo il proprio operato, presente e, soprattutto, futuro. Per avere le mani libere di sanzionare i ribelli, nel rispetto del proprio Statuto e delle proprie funzioni.

Creare un contraddittorio

E quest’intervento della Liga servirà pure a UEFA e FIFA per costringere il giudice a sentire anche l’altra campana, oltre quella dei club, instaurando quel contraddittorio che sino ad oggi, evidentemente, non c’è stato. E, siccome le ragioni che porterà la Liga sono comuni anche a UEFA e FIFA (oltre che alle altre Federazioni nazionali che si trovano nella stessa situazione, in primis la nostra, qualora volessero, oltre a sanzionare i ribelli, introdurre norme che ostacolino questa o altre iniziative simili), queste ultime possono permettersi di rimanere alla finestra eventualmente suggerendo, dietro le quinte, gli argomenti da usare.