Il Posticipo
I migliori video scelti dal nostro canale

calcio

Zlatan apre a un clamoroso ritorno: “Se lo United ha bisogno di me, io sono qui!”

Lo svedese è tornato, nel vero senso della parola. La scorsa stagione, ormai è evidente, è stata di ambientamento in MLS e ora il Colosso di Malmö sta dimostrando tutto il suo valore. Ma Ibra apre a un altro clamoroso ritorno: quello al...

Redazione Il Posticipo

Il ritorno del Re. Un titolo forse scontato per un libro o per un film, ma che quando si parla di Zlatan Ibrahimovic diventa quasi necessario. Lo svedese è tornato, nel vero senso della parola. La scorsa stagione, ormai è evidente, è stata di ambientamento in MLS. Il Colosso di Malmö ha avuto alti e bassi e alla fine non è bastato ai suoi Los Angeles Galaxy per centrare l'obiettivo playoff. Per lui 21 reti e la sensazione di poter fare di più. Detto, fatto, perchè il campionato 2019 deve ancora finire e Zlatan è già a quota 22, con la sua squadra saldamente in lotta per la supremazia nella lega nordamericana.

PREMIER - Ma si sa, quando qualcuno pensa di avere tutte le risposte, Ibra...cambia le domande. E quindi lo svedese apre a un altro clamoroso ritorno: quello al Manchester United. I Red Devils, tra rigori sbagliati e polemiche a non finire, non se la stanno passando benissimo. Ma, come riporta il Sun, se dovessero avere bisogno del Re, possono chiamarlo in ogni momento. Parola di Zlatan, che certamente sta facendo tremare dall'emozione ogni cuore United che si rispetti. "Potrei ancora tranquillamente giocare in Premier League. E se il Manchester United ha bisogno di me, io sono qui". Parole che lasciano poco spazio alle interpretazioni.

FUTURO - O forse no. Magari si tratta dell'ennesima frase alla Zlatan. Che infatti corregge subito il tiro, anche per non far spaventare i suoi tifosi attuali, quelli americani. "Ma sono dei Los Angeles Galaxy, quindi mi dispiace". E come sempre, quando si parla di Ibra, difficile capire il confine tra la battuta e la realtà. Ma lo svedese si fa serio e spiega di non sapere cosa gli riserverà il futuro. “In Europa ho fatto quello che dovevo fare. Mi sono divertito, ho 33 trofei che ho portato con me negli Stati Uniti e adesso spero di poterne aggiungere alla collezione anche qualcuno qui I. E poi si vedrà dove mi porterà questa avventura". Vado, vinco...e torno. In fondo, conoscendolo, non sarebbe proprio una sorpresa...