La Z di Zarco sul MotoGP? Beh, presto per dirlo, ma il francese è riuscito in una piccola impresa. Trasformare un’alba rossa in un Sol Levante. Ha messo la sua Yamaha non ufficiale davanti alle Honda e le Ducati e rimanda alla gara le ambizioni di primato di Dovizioso che non centra neanche la prima fila.
calcio
Z di Zarco: dall’alba rossa al sol levante in Qatar
Dall'alba rossa, al Sol Levante. Nelle prove del Gp del Qatar, il francese Zarco mette in fila Honda, Ducati e Yamaha ufficiali e lancia un messaggio a Rossi e Vinales....
Zarco, il campione “triste”
Zarco, fra i suoi vari record, ne ha uno in particolare: aver esordito a 27 anni nella classe regina. Non esattamente una consuetudine, per chi arriva dalla Moto 2, dove fra l’altro ha collezionato due mondiali. Eppure, nessuno ha mai concesso piena fiducia a questo giovane vecchio che dopo tre stagioni nella 125 e cinque in Moto due è approdato in punta di piedi nella massima competizione motoristica a due ruote. Certo non è facile ritagliarsi uno spazio, anche mediatico, in un panorama dominato da figure ingombranti come gli spagnoli e Valentino Rossi ma Zarco, al netto dell’aspetto mogio e del carattere taciturno, ha messo in fila, oltre alle Ducati, Vinales e Valentino Rossi. Un risultato che fa riflettere la casa giapponese, intenzionata a regalargli una moto ufficiale. Sacrificando chi?
Zarco è pronto per il Mondiale?
A prescindere dai (legittimi) interrogativi della casa giapponese, resta da capire se Zarco sia capace di arrivare in fondo alla GP in prima posizione. E poi, se è in grado di competere per il Mondiale. Beh, il francese non è l’ultimo arrivato ed ha un grande pregio. Tesaurizza gli errori. Immagazzina lo sbaglio, lo assorbe e non lo ripete. Proprio in Qatar, Zarco si era impadronito della prima piazza, perdendola poi per una banale caduta. Foga e inesperienza. Adesso, la sensazione è che stia prendendo definitivamente confidenza con la categoria e i propri limiti. Zarco è perfettamente cosciente della linea di confine (o di corda) da non oltrepassare. Il suo stile di guida è pulito. Cavalca elegantemente la Yamaha accarezzando le curve con il suo stile forse un po’ troppo morbido, ma efficace. È il candidato a succedere a Valentino Rossi o a Vinales, ma non è detto che non riesca a vincere anche prima. Le premesse ci sono tutte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA