L'Empoli gioca alla pari ed esce a testa altissima e con qualche rimpianto dalla sfida contro la Roma. Partita interpretata a viso aperto dai toscani. Paolo Zanetti, a fine partita, analizza la sfida ai microfoni di Sky Sport.

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Zanetti: “Contento, ma il rosso ad Akpro è severo e su Satriano c’era contatto. Non capisco…”
A VISO APERTO
Partita equilibrata quanto discussa. Gli episodi non hanno aiutato i padroni di casa che però hanno espresso un ottimo calcio per intensità e organizzazione. I singoli poi hanno fatto la differenza. "Potevamo mettere il pullman davanti alla porta, alzare le barricate e pregare ma abbiamo scelto un'altra filosofia. I complimenti fanno piacere ma chiaramente conta il risultato e il finale ci amareggia. Diciamo che usciamo non ridimensionati da questa partita. Siamo convinti di poter disputare un buon campionato anche perché la squadra ha giocato la partita che volevo, propositiva, senza fare barricate anche quando è rimasta in dieci. Sono orgoglioso dei ragazzi, un vero peccato non essere riusciti a portare a casa niente".

RAMMARICO
L'Empoli gioca un bel calcio, organizzato e anche piacevole a vedersi, ma concretizza poco in relazione alla mole di gioco. Alla quantità non corrisponde la qualità. "Contando le occasioni e quanto creato non posso pensare di confrontare i nostri attaccanti con quelli della Roma. Noi lottiamo per altri obiettivi, quel che mi interessa è riuscire a produrre gioco, fra l'altro oggi abbiamo anche colpito due pali. I miei attaccanti non devono perdere fiducia, oggi c'è stata anche un po' di sfortuna, ho visto movimenti giusti supportati da un gioco di squadra importante". Rammarico per le decisioni arbitrali. "Mi spiace per il rosso ad Akpro, mi è sembrato un po' severo ma non credo ci fosse cattiveria o volontarietà, era un fallo di gioco. Chiedo solo un po' di uniformità nelle decisioni. In Spezia - Sassuolo su una sbracciata è stato dato un rigore. Satriano ha preso una gomitata nel naso, il contatto c'è stato... così faccio fatica a capire il metro di giudizio forse non lo capirò mai ".
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