Essere costantemente sotto i riflettori non è semplicissimo, specie se si ha un carattere abbastanza fumantino come Granit Xhaka. In un momento, poi, in cui l'Arsenal non vive esattamente il suo periodo migliore, i tifosi possono reagire malamente e criticare pesantemente sui social. In genere sarebbe consigliabile lasciar correre. Il centrocampista però, non è proprio il tipo di persona che lascia correre. Così risponde a tono agli insulti chiedendo un incontro... faccia a faccia.


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Xhaka a muso duro: “Chi insulta la mia famiglia non è un tifoso: li vorrei vedere faccia a faccia…”
Il centrocampista non è proprio il tipo di persona che lascia correre. E risponde agli insulti sui social chiedendo un incontro... faccia a faccia.
I PROBLEMI - Il giocatore svizzero di origini albanesi non è esattamente un tenerone. È, anzi, quello che si definirebbe un duro. Non è la prima volta che il mediano ha dei problemi con la tifoseria Gunner. Era già stato preso di mira dai tifosi sui social media dopo essersi tolto la maglia e averla lanciata a terra dopo una sostituzione nell'ottobre 2019. Ora i problemi sono ricominciati e, come riporta Goal.com, lo svizzero sbotta dicendo che quelli che insultano lui e la sua famiglia sui social non sono veri tifosi e... vorrebbe avere un incontro faccia a faccia e chiedere perché lo fanno. È stato Arteta, dopo i problemi con Emery che gli ha tolto la fascia di capitano, a convincere il centrocampista a restare a Londra. La sua permanenza, però, non è servita a risaldare il rapporto con la tifoseria.

LE RICHIESTE - Mercoledì sera, prima della partita di Europa League contro il Benfica, ha spiegato: "Se mostrassi alla mia famiglia cosa mi scrivono, dovrei chiudere i social. L'ho già detto e lo dirò ancora: quello che accade in campo riguarda solo me, sono io quello che va in campo. Non mia moglie, non mio figlio, non la mia famiglia. Quindi, se si vuole criticare qualcuno va bene: ma che si critichi me come persona, come giocatore. Ma non si coinvolgano altre persone che non hanno nulla a che fare col mio lavoro. Vorrei avere un faccia a faccia con loro...".
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