Il Posticipo
I migliori video scelti dal nostro canale

calcio

Wenger: “Peggiore è una parola grossa, ma con Haaland il City è diverso. Prima erano più pazienti, adesso…”

Wenger: “Peggiore è una parola grossa, ma con Haaland il City è diverso. Prima erano più pazienti, adesso…” - immagine 1
Si può criticare Erling Braut Haaland? Guardando i suoi numeri, la risposta dovrebbe essere un "no" secco. Eppure c'è chi non è ancora convinto. Arsene Wenger, prima che il City affronti il "suo" Arsenal, analizza l'impatto del norvegese...

Redazione Il Posticipo

Si può criticare Erling Braut Haaland? Guardando i suoi numeri, la risposta dovrebbe essere un "no" secco. Il centravanti del Manchester City ha segnato 31 reti in 29 partite, raggiungendo già quota 25 in Premier League, arrivando a gennaio alla cifra con cui Son e Salah hanno vinto il titolo di capocannonieri nella scorsa stagione. Dunque, i dubbi sulla sua capacità di adattarsi al gioco di Guardiola sembrano dissipati. Eppure c'è chi non è ancora convinto. Dietmar Hamann, ex del City, ha parlato a talkSPORT e ha spiegato perchè, nonostante le cifre spaventose, Haaland non è il calciatore adatto al club inglese. Per l'ex centrocampista, il norvegese rende la squadra peggiore per gioco e per risultati.

Una squadra diversa

—  

E se "peggiore" non è forse la parola adatta, anche Arsene Wenger ammette che con il centravanti in campo la squadra di Guardiola gioca in maniera differente. L'alsaziano non arriva ai livelli di Hamann, che ha detto senza mezzi termini che il catalano non voleva il norvegese, ma comunque ha spiegato che le cose sono cambiate. Parlando a beIN Sport per presentare il match di Premier tra il City e il "suo" Arsenal, ha commentato le dichiarazioni del tedesco... "Peggiore è una parola grossa, forse, diciamo che Haaland rende il Manchester City una squadra diversa. In che maniera è diversa? Ora, con Haaland, riprendono il pallone meno velocemente e quando lo riprendono giocano molto più velocemente in avanti per trovare lui".

Meno passaggi, più gioco verticale

—  

Una bella differenza dal City degli ultimi anni, che spesso e volentieri faceva venire il mal di testa agli avversari con la sua fitta rete di passaggi, lenta, quasi soporifera, prima che le accelerazioni date dalle geometrie di De Bruyne non decidessero di squarciare le difese. Ora, spiega Wenger, la squadra di Guardiola non gioca più così. "Prima erano un po' più pazienti, si scambiavano di posizione, i loro passaggi erano più corti e tecnicamente diversi. Ora come ora puntano più sui cross o sui palloni filtranti per servire Haaland. Stiamo parlando del City, ma potremmo dire la stessa cosa del Liverpool". E ogni riferimento a Nunez, non è per nulla casuale.