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Ventura, un 3-4-3 che è tutto tranne che offensivo

Ventura vara il 3-4-3 contro la Macedonia. Considerati gli assenti è una scelta quasi obbligata. Ma non certo l'unica possibile. E neanche offensiva.

Redazione Il Posticipo

Italia-Macedonia, serve vincere. Torino si chiama a raccolta: tutto esaurito al “Comunale” per la Nazionale a caccia dei punti decisivi per la certezza aritmetica dei play off. Il CT ha scelto il modulo un 3-4-3 che non ha niente di offensivo. Anzi. É quasi un paradosso.

Altro che iperoffensivo

Ventura ha sperimentato il 3-4-3 con Verdi, Immobile e Insigne tridente offensivo. E Zappacosta e Damian esterni di centrocampo. Orbene. I due ragazzi hanno indubbie qualità, ma non sono centrocampisti. Piuttosto degli esterni in grado di ricoprire indifferentemente il ruolo a tutta fascia. Difesa a 3? Neanche per idea. Questa, in fase di non possesso, come tutte le linee a tre, diviene a cinque. Ergo, la domanda sorge spontanea. In Spagna, dove si doveva vincere ma anche contenere la prevedibile sfuriata della roja, la nazionale si presenta a quattro. E adesso, che si gioca in casa contro degli onesti mestieranti si irrobustisce il pacchetto arretrato?

Chi costruisce gioco?

La difesa richiama la BBC, ed è cosa buona e giusta affidarsi a chi offre garanzie. Il centrocampo è senza un regista di ruolo. Ah, non c'è neanche un incontrista. Piuttosto, se come tutto lascia credere, la coppia centrale sarà formata da Parolo e Gagliardini, vi sono due mezzali che non hanno, fra i vari pregi, la caratteristica di catalizzare il pallone. Nè di scambiarlo. Entrambi riciclano la sfera che amano ricevere da chi...non c'è. De Rossi è in infermeria, Verratti anche. E Jorginho, perno centrale del 4-3-3 sarriano? A casa. Bene. Cristante, convocato in extremis non può proprio essere utile?

Perchè c'erano più punte a Madrid?

Classifica alla mano, con la Macedonia è sufficiente un pari per la certezza di centrare i play off. Quindi non servono quattro punte come a Madrid dove la starting XI azzurra era formata, lì davanti da Candreva, Immobile, Belotti ed Insigne. Questa volta, out l'interista e dentro il giovanissimo Verdi. Per un attacco che vedrà Insigne e Verdi costretti a ripiegare in fase di non possesso sulla linea dei centrocampisti per formare un 4-5-1 che non sembra affatto iperoffensivo. Del resto, serve un punto...

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