Il calcio è uno degli sport maggiormente seguiti al mondo. Grazie alla sua visibilità, ha il potere di canalizzare l'attenzione delle masse su diverse tematiche molto importanti dal punto di vista sociale. Una campagna di sensibilizzazione portata avanti dal movimento calcistico o da calciatori molto autorevoli avrà quasi certamente un riscontro sociale. Certo, ci vuole del tempo perché un messaggio faccia breccia. Il calcio, da anni è schierato contro le discriminazioni ma una risposta, riscontrabile in un cambiamento sociale, tarda ad arrivare. Van Aanholt del Crystal Palace sbaglia un gol e viene sommerso di insulti razzisti. E non da parte di un tifoso, bensì di uno scommettitore. Lui pubblica tutto su Instagram: "Ecco perché ci inchiniamo".

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Van Aanholt si mangia un gol e piovono insulti razzisti sui social… da uno scommettitore: “Il primo gol del Palace era dato a 3.60!”
Van Aanholt del Crystal Palace sbaglia un gol e viene sommerso di insulti razzisti. E non da parte di un tifoso, ma...di uno scommettitore. Lui pubblica tutto su Instagram: "Ecco perché ci inchiniamo".
GLI INSULTI - Il terzino sinistro del Crystal Palace, all'ottantanovesimo minuto della sfida contro il Manchester United si è trovato a tu per tu con il portiere Dean Henderson. Il numero 26 dei Red Devils riesce a parargli un tiro a colpo sicuro. Capita a tutti, figuriamoci se qualcuno possa infuriarsi per una parata del genere, specie nei confronti di uno che di lavoro fa il difensore. E invece, qualcuno c'è. Come riporta Sportbible, un utente scrive su Instagram all'olandese: "Vaffan***o, in un uno contro uno non riesci a segnare? Stupido. Il primo gol del Palace era quotato a 3.60 razza di m***a di cane! Perché non ti sei rotto l'osso del collo, scimmia?". L'esterno, pubblica il messaggio sui propri social scrivendo: ecco perché ci inchiniamo.

IL MOVIMENTO - Dall'uccisione di George Floyd a Minneapolis nel maggio 2020, il mondo del calcio ha deciso di portare avanti la battaglia del movimento Black Lives Matter. Van Aanholt è uno dei calciatori che ha deciso di continuare ad inchinarsi alzando il pugno al cielo prima delle partite nonostante negli scorsi mesi siano sorte delle polemiche anche in merito a questo gesto solidale. Lo stesso compagno di squadra di Van Aanholt, Wilfried Zaha, ha smesso di inchinarsi spiegando che a suo avviso sarebbe meglio rimanere dritti in piedi per comunicare fierezza. Insomma, non si riesce a concordare nemmeno su qualcosa che dovrebbe unire tutti come il concetto di uguaglianza: figuriamoci quanto possa essere complicato far passare il messaggio.
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