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United, contro le big six i red sono più angels che devils…

MANCHESTER, ENGLAND - MARCH 08: Manchester United manager Ole Gunnar Solskjaer and Manchester City manager Pep Guardiola look on during the Premier League match between Manchester United and Manchester City at Old Trafford on March 08, 2020 in Manchester, United Kingdom. (Photo by Michael Regan/Getty Images)

Il pareggio a reti bianche con il Chelsea non inverte la tendenza. Appena una rete negli scontri diretti.

Redazione Il Posticipo

Un pareggio non esaltante contro il Chelsea in una delle partite meno divertenti del campionato. Dopo lo 0-0 con la squadra di Tuchel lo United scivola a -12 dalla vetta dopo averla assaporata. E oltre ad aver perso ormai forse definitivamente contatto con il City evidenzia un problema. Quando gioca gli scontri diretti, non segna. L'ennesimo pareggio a reti bianche non inverte la tendenza. Appena una rete nelle partite contro le "big six". Uno studio pubblicato dal Sun evidenzia un limite che potrebbe costare carissimo all'allenatore norvegese.

MAL DI GOL - Lo United è una squadra che segna spesso e volentieri. E che ha trovato in Cavani un ulteriore finalizzatore. Quando, però, il gioco si fa duro, i Red Devils sono molto più... angels negli ultimi sedici metri. I numeri, del resto, non lasciano spazio alle interpretazioni. Il manutd ha segnato una sola rete, peraltro inutile, quando ha incrociato le grandi. Contro l'Arsenal nessun gol in 180' e un punto in due partite. Nessun gol neanche nel derby con il City e con il Liverpool. Idem nel doppio scontro contro il Chelsea. L'unica rete... era meglio risparmiarsela considerando il punteggio tennistico subìto dal Tottenham.

 (Photo by Peter Powell/Pool via Getty Images)

PUNTI - Le polveri bagnate, ovviamente, hanno influito anche sulla classifica. Appena quattro, su diciotto disponibili, i punti conquistati contro le grandi. Eppure lo United è al secondo posto. Frutto di un cammino quasi impeccabile (escluso lo scivolone contro lo Sheffield) nelle sfide alla portata di Solskjaer. La continuità di rendimento in una Premier livellata come non si vedeva da anni prima che il City prendesse forse definitivamente il largo, ha permesso ai Red Devils di arrampicarsi per qualche tempo a ridosso della battistrada. Evidentemente, però, essere competitivi è una cosa. Vincenti, un'altra. E a certi livelli urge cambiare passo. Non è un segreto, del resto che Solskjaer  privilegi e si senta più a suo agio a giocare più sull'avversario che a costruire gioco. Contro le big, questo sistema, non ha pagato. Serve, dunque, un altro step per poter puntare al titolo.