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United ai lavori forzati: Ten Hag cancella il giorno di riposo e impone 13,8 chilometri di corsa

United ai lavori forzati: Ten Hag cancella il giorno di riposo e impone 13,8 chilometri di corsa - immagine 1
Il tecnico ha imposto ai calciatori di colmare la differenza fra la distanza percorsa dai suoi giocatori rispetto ai colleghi del Brentford che hanno corso per 109,4 km rispetto ai 95,6 dei Red Devils. 

Redazione Il Posticipo

Codice Rosso a Carrington. Ten Hag cancella il giorno di riposo e fa allenare il Manchester United anche di domenica. L'umiliante sconfitta subita contro il Brentford ha lasciato il segno. Il poker servito da avversari sulla carta molto inferiori ai Red Devils ha spinto il tecnico olandese a una ulteriore giro di vite.

CORSA

Secondo quanto riportato da Sky Sports News la sessione si è concentrata soprattutto su fondo e intensità, elementi  evidentemente assenti nei primi 180' di Premier League. Erik ten Hag aveva parlato, nel dopo partita, di presa di responsabilità individuale, assumendosi il peso della sconfitta, e collettiva, invitando la squadra a non tirarsi indietro in campo. In questa ottica, ha fatto i conti. E poi li ha pareggiati. Ha imposto ai calciatori di correre 13,8 chilometri per colmare la differenza fra la distanza percorsa in partita dai giocatori dello United rispetto ai colleghi del Brentford.(109,4 km rispetto ai 95,6 dei Red Devils).

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RIVOLUZIONE

Alla "punizione", nelle idee del tecnico, deve seguire la rivoluzione soprattutto dal punto di vista mentale. L'arrivo di Ten Hag avrebbe dovuto portare una ventata di aria nuova nello spogliatoio e restituire allo United forza e autostima necessaria per tornare a puntare al titolo. I risultati ottenuti sinora suggeriscono l'esatto contrario. E fonti vicine al club riportano che in dirigenza ci siano diverse anime, alcune già rassegnate all'ennesima annata di transizione. E l'allenatore? Ten Hag, insoddisfatto della rosa, avrebbe sostituito l'intera squadra nell'intervallo, se avesse potuto farlo. Ciò che preoccupa il tecnico è l'aspetto mentale. Ritiene che chi scende in campo si stia trascinando il peso e le frustrazioni della scorsa stagione. Pensiero confermato dalle parole di De Gea al termine della sfida contro il Brentford, quando è bastato un episodio negativo per andare a picco. Il portiere ha ammesso che la squadra va nel panico. La soluzione, in questo contesto, consisterebbe nell'ennesima rivoluzione ma l'acquisizione di nuovi giocatori non è così facile. Se i top player scelgano Manchester vanno verso il City. E chi c'è, non vede l'ora di andarsene. Uno a caso, Ronaldo...