Una volta erano loro a odiare tutti, proprio come recita lo striscione in copertina. Oggi gli ultras dell'Hellas Verona sono tra i più invisi dal panorama ultras italiano. L'episodio di Avellino, in cui sono stati aggrediti Luca Toni e il Presidente Setti, nasconde ben altro. La cosiddetta caccia al veronese.
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Perché tutti odiano gli ultras dell’Hellas Verona?
L'aggressione subita da Toni e Setti ad Avellino nasconde ben altro. Gli ultras del Verona sono i più invisi alle tifoserie meridionali.
Le Brigate gialloblu di Verona
Non c'è più trasferta tranquilla per i tifosi del Verona che si recano negli stadi del Sud d'Italia. Che sia a Napoli, Palermo, Nocera, Benevento, Taranto o Avellino, tutti aspettano i veronesi. Perché? Il discorso è lungo e parte dagli anni 70, quando a Verona nascono le Brigate Gialloblu, storico gruppo della sud veronese, sciolto nel 1991 dopo 20 anni di attività, a causa della forte repressione iniziata qualche anno prima e ben descritta nel paragrafo in basso.
Nel frattempo la Polizia iniziò un'operazione di filtraggio e schedatura dei tifosi. Accadde così che il 1° febbraio 1987, durante la notte precedente l'incontro Milan - Verona, che comunque sarà oggetto di gravissimi incidenti, decine di abitazioni vennero perquisite ed altrettanti tifosi vennero portati in questura. Dopo un lungo periodo di indagini, pedinamenti, intercettazioni telefoniche per 12 di essi fu emesso un mandato d'arresto, con l'accusa gravissima di associazione per delinquere. Per la prima volta in Italia un gruppo di tifosi venne considerato fuorilegge. (tratto da "I Guerrieri di Verona"di Silvio Cametti)

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