In Ucraina il pallone è tornato a rotolare fra le bombe. C'è voglia di vivere e di normalità in un paese provato da sei mesi di guerra. E il calcio è un segnale forte. Il campionato locale ha celebrato la sua prima partita dopo l'invasione della Russia. In campo, sul neutro di Kiev, Shakhtar Donetsk e Metalist 1925. Una sfida dall'altissimo contenuto emotivo raccontata da chi c'era. Curro Galàn, preparatore atletico dei portieri e Daniel De Castro, preparatore atletico, entrambi nelle file dello Shakhtar, hanno fornito la loro testimonianza ai microfoni di Cadena Ser.

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Ucraina, il racconto di chi c’era in Shakhtar – Metalist: “Paura? Se suonano le sirene rientriamo nel bunker”
EMOZIONI
Galan si è soffermato sull'aspetto emotivo: "Qui c'è un fortissimo senso nazionale. Si percepisce parlando con i calciatori. Molti di loro sono lontani da Donetsk da anni e non sono stati in grado neanche di potersi allenare per diversi mesi. Potevano lasciare la squadra ma hanno deciso di restare per rappresentare la città, il Paese e le loro famiglie. A livello professionale non è semplicissimo lavorare, perché capita che quando i calciatori indossino il GPS non si ricevano i dati perché vi sono degli inibitori di segnali, ma l'importante è che si sia tornati a giocare".
PAURA
Non è facile convivere con la guerra. Daniel De Castro si sofferma sulla procedura di sicurezza. "Vi è un protocollo da rispettare rigorosamente. Se suonano gli allarmi, la squadra deve raggiungere il bunker più vicino. Se il segnale cessa dopo 15 minuti, si può tornare in campo. Se invece dura più di un'ora la partita sarà rinviata e comunque andrà giocata entro le 19. In alternativa si cercherà un altro giorno con ovvi problemi legati alla calendarizzazione degli impegni. A Kiev, per il momento, si vive una certa normalità. Si riesce anche ad andare a cena, ma se ci si avvicina alla Città dello Sport si iniziano a vedere i segni lasciati dal conflitto. Impressionante. Capisco che molti si possano chiedere cosa ci abbia spinto ad accettare. Ci siamo fidati delle garanzie offertoci da un club storico. Fra l'altro l'opportunità di lavorare per una squadra che ha scritto la storia del calcio ucraino e giocherà comunque la Champions è molto allettante".
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