Lo sport insegna molto ed è per questo che se ne consiglia la pratica fin dalla tenera età. Giocando si impara innanzitutto a vincere e a perdere, si acquisisce un valore importantissimo come quello del rispetto per gli altri, sia compagni che avversari. Poi però ci sono anche casi in cui qualcuno a perdere proprio non ci sta, soprattutto quando ci sono di mezzo i soldi. E per questo motivo avvengono spesso e volentieri cose che con il calcio non dovrebbero avere assolutamente nulla a che fare. Come in Ucraina, dove il ministero degli interni avrebbe scoperto un giro di scommesse milionarie su partite truccate.
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Ucraina, caos calcioscommesse a pochi giorni da Kiev
Un'inchiesta del ministero degli interni ucraino piomba sui campionati nazionali: molte squadre avrebbero pilotato i risultati delle maggiori divisioni, guadagnando svariati milioni dalle scommesse sulle gare truccate.
I VERTICI - ESPN, riportando una notizia di Associated Press, segnala che il ministro degli interni ucraino ha pubblicato sul proprio account Facebook un aggiornamento di stato che parla del coinvolgimento di presidenti, arbitri, allenatori, giocatori e organizzazioni commerciali nel giro delle partite truccate. Il ministro precisa che il numero dei personaggi coinvolti nell'inchiesta si aggira intorno a 320, in 57 casi provati e ben documentati che coinvolgono 35 squadre. Da ciò che trapela, tra i club accusati non dovrebbero esserci nè la Dinamo Kiev nè lo Shakhtar Donetsk. Per il momento i toni del capo della polizia sembrano piuttosto pacati e si sottolinea che nessun arresto è stato effettuato. Almeno finora. Dal canto suo, il presidente della Federazione calcistica ucraina l'ha presa, per quanto possibile, abbastanza serenamente. Ha infatti dichiarato che finalmente è iniziata una pulizia sistematica del calcio ucraino, che soffriva da anni di questa piaga ben radicata. Il perchè non abbia fatto nulla per contrastarla nonostante ne fosse a conoscenza, resta tutto da capire.
LA DINAMICA - Meglio (si fa per dire) tornare alle scommesse in sè. Come funzionava il sistema? Semplice. Squadre di prima e seconda divisione (giovanili comprese) avrebbero visto, secondo le indagini, giocatori, allenatori e dirigenti corrotti o sottoposti a intimidazioni affinché “aggiustassero” i risultati sui quali erano pronte scommesse milionarie nel mercato del betting asiatico. Si parla di cifre intorno ai cinque milioni di dollari l’anno, ma a breve i responsabili, dovrebbero essere identificati e puniti per l’illecito, sportivo e non. Tutto questo, tra l’altro, viene a galla pochi giorni prima dell’atterraggio delle due finaliste di Champions League nella capitale ucraina. Il che non fa altro che aumentare il numero delle polemiche che, direttamente o collateralmente, si collegano alla finalissima tra Real e Liverpool. Una festa di calcio, che si giocherà però in un ambiente non proprio ottimale.
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