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Twitter, i milanisti scrivono al TAS…sbagliato: giornalista giapponese inondato di tweet

Per la seconda volta in pochi mesi, il profilo del giornalista Tasuku Osawa è stato bombardato di richieste di informazioni e citazioni varie. La sua colpa? Chiamarsi...TAS sul celebre social network!

Redazione Il Posticipo

Tasuku Osawa, giornalista giapponese, torna suo malgrado agli onori delle cronache. Il profilo Twitter dell'editor in chief della versione giapponese di Goal è stato di nuovo preso d'assalto da messaggi, menzioni e chi più ne ha più ne metta. Qual è il segreto della popolarità del buon Tasuku? Regala bombe di mercato ai suoi follower? Arriva sempre primo sulla notizia? Probabilmente sì, ma non è questo il motivo per cui moltissimi tifosi del Milan hanno provato ad interagire con lui attraverso il social network. Tutta la questione si può ridurre a tre lettere. TAS. Tribunale Arbitrale dello Sport. Ma anche l'account del povero giornalista!

PRIMA GUERRERO... - E quindi, per la seconda volta in pochi mesi, il suo profilo è stato bombardato di richieste di informazioni e citazioni varie. La prima è stata colpa...di Paolo Guerrero, il bomber del Perù. Che si era rivolto proprio al TAS nel suo tentativo (poi riuscito) di vedersi annullare la squalifica per doping e poter così giocare il mondiale. E così a metà maggio buona parte della popolazione peruviana ha cominciato a citare il fantomatico account @TAS su Twitter, intasando di conseguenza la casella delle notifiche del buon Tasuku Osawa. E dire che, dopo l'esperienza Guerrero, il giornalista ha anche precisato nella sua bio che lui NON È il TAS, ma pare non essere servito nulla.

...ORA IL MILAN - Di conseguenza, non appena il Milan ha fatto il suo ricorso al tribunale svizzero contro l'esclusione dalle coppe decisa dalla UEFA, la tiritera è ricominciata. Tra richieste di modificare la sentenza, suggerendo un semplice blocco del mercato, e menzioni varie, anche stavolta Tasuku Osawa è stato costretto a un disclaimer, stavolta in italiano, seppure un po' stentato. "Signori Milanista, mi chiamo Tasuku e mi chiamano TAS. Non fare i tweet mettendo @TAS!". Richiesta più che legittima, che però rischia di servire a poco. Molto spesso chi tagga su Twitter lo fa senza visualizzare la pagina del "bersaglio" e quindi le probabilità che molti continuino a scrivergli sono alte. A questo punto, forse, al giapponese conviene cambiare nickname!