Portogallo favorito contro la Turchia ma la sensazione è che la sfida di Lisbona sia molto più equilibrata rispetto alla sfida fra Italia e Macedonia del Nord. La selezione di Kuntz è ancora imbattuta e ha diverse individualità più che rispettabile. Le parole del commissario tecnico sono riprese da A Bola.

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Turchia, Kuntz: “Sappiamo come affrontare il Portogallo. Italia in finale? Nonna diceva…”
Portogallo favorito contro la Turchia ma la sensazione è che la sfida di Lisbona sia molto più equilibrata rispetto alla sfida fra Italia e Macedonia del Nord.
CRISTIANO RONALDO - Molto se non tutto, come sempre, poggerà su Cristiano Ronaldo. Toccherà a Demiral tentare di fermarlo. “Il ragazzo è felice di giocare contro Cristiano Ronaldo e lo sono anche io. Vogliamo essere visti come una squadra forte rispetto ai migliori. Non giocheremo contro Ronaldo, ma contro una grande squadra, sono tutti giocatori con una carriera fantastica. Sono convinto che i miei difensori saranno all'altezza della sfida”,
SERBIA - A Lisbona la domanda è lecita. La Turchia è così diversa dalla Serbia? Il CT ha la sua tesi. “È stato tanto tempo fa, il calcio si giudica in base al momento. Ogni partita dipende dai giocatori. E in ogni match dipendiamo sempre anche da fattori esterni alle qualità dei giocatori. Ho il dovere di rispettare la nazionale di Fernando Santos. Lui è da otto anni alla guida del Portogallo, io sono qui da meno di otto mesi. Ha vinto un Europeo e una Nations, è stato capace di vincere anche a livello di club. Certamente ho analizzato la partita con la Serbia ma sono più concentrato sulla mia squadra e su quello che può fare”
GIOCARSELA - L'idea è comunque di giocarsela. A tal punto che non ha allenato la squadra dal dischetto. "Non sono uno che allena i calciatori a esercitarsi sui calci di rigore, mi sembra una pressione in più per i giocatori. Non dobbiamo pensare di difenderci a oltranza, anche perché il Portogallo è una grande squadra e ha dei giocatori fantastici. Lasciarli totalmente il pallino del gioco significherebbe non entrare in partita. Anche noi abbiamo un piano di gioco, sappiamo come comportarci e anche come reagire al Portogallo. Abbiamo già giocato partite difficili e le abbiamo vinte". Riuscirci sarebbe una impresa. Poi ne servirebbe un'altra con l'Italia. Per ora Kuntz non ci pensa. "Come diceva mia nonna, non penserò a una cosa fino a che non me la troverò davanti".
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