Le prime partite della Coppa d'Africa non stanno offrendo granchè dal punto di vista dello spettacolo. Si vince spesso...di corto muso, per dirla alla Allegri, e il match tra Egitto e Nigeria, vinto dalle Super Aquile per 1-0, ha visto la squadra di Salah in campo con un astruso 5-5-0, confermato dalla heatmap, con i Faraoni che non hanno praticamente mai messo piede nella trequarti avversaria. Ma certamente tutto il mondo ha parlato di Tunisia-Mali, la partita in cui l'arbitro Janny Sikazwe ha fischiato anticipatamente la fine della gara. E non una, ma addirittura due volte, prima al minuto 85 e poi a quindici secondi dal novantesimo, quando ci si potevano aspettare almeno cinque minuti di recupero.


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Tunisia-Mali, il capo dei fischietti della Coppa d’Africa spiega il caos: l’arbitro…ha avuto un’insolazione!
Tutto il mondo ha parlato di Tunisia-Mali, la partita in cui l'arbitro Janny Sikazwe ha fischiato anticipatamente la fine della gara. E non una, ma addirittura due volte. Ma il numero uno dei fischietti della Coppa d'Africa spiega (forse) l'arcano...
INSOLAZIONE - Tra le proteste della Tunisia, che la partita l'ha persa, e le scene immediatamente virali sui social, una domanda si pone: cosa è passato per la testa del fischietto? Considerando la sua carriera, condita da parecchi scandali e qualche sospensione, e l'uscita dal campo con la scorta della polizia, forse si è autorizzati a pensare un po' male. Ma a mettere (forse) la parola fine a questa storia è Essam Abdel-Fatah, il capo degli arbitri della Coppa d'Africa. Da quanto riporta AS, il numero uno dei fischietti ha spiegato che Sikazwe ha sofferto per un'insolazione durante il match e ha perso la concentrazione (assieme, evidentemente, al senso del tempo). Il malessere è stato così forte da convincere il direttore di gara a correre in ospedale dopo il secondo fischio finale.
RABBIA - Una spiegazione plausibile. Ma basterà a convincere gli spettatori in giro per il mondo e soprattutto a spegnere le polemiche? In fondo si tratta di una situazione che effettivamente spiegherebbe la fretta con cui l'arbitro ha deciso di concludere il match e anche la sua assenza nei concitati momenti in cui si decideva che la partita non poteva certo finire al minuto 85 e che almeno gli ultimi cinque del tempo regolamentare andavano giocati. Quel che è certo è che i tunisini si sono infuriati, anche perchè avendo perso di misura possono sostenere che il recupero avrebbe potuto cambiare tutto, magari anche permettere loro un clamoroso sorpasso in zona Cesarini. E non basterà certo una dichiarazione ufficiale del capo degli arbitri a calmarli...
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