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C’era una volta la Coppa Carnevale, il glorioso torneo di Viareggio

C'era una volta la Coppa Carnevale. Il torneo di Viareggio, la vetrina più importante per i giovani calciatori di tutta Europa. Ma ora la gloriosa manifestazione così gloriosa non è più.

Redazione Il Posticipo

C'era una volta la Coppa Carnevale. Il torneo di Viareggio, la vetrina più importante per i giovani calciatori di tutta Europa. Al punto che tra i tanti ragazzi di belle speranze che hanno calcato i campi della Toscana e che poi sono arrivati sul tetto del mondo, ci sono persino due tedeschi, Lahm e Schweinsteiger, entrambi presenti nell'edizione 2002 della prestigiosa competizione. Senza contare gli italiani, a partire da Zoff, passando per Causio e per tanti protagonisti del calcio tricolore. Ma ora, sarà la modernità, sarà che per vedere i giovani fenomeni del pallone basta un monitor e una linea internet, ma la gloriosa Coppa Carnevale così gloriosa non è più.

Youth League batte Torneo di Viareggio

Colpa forse, si fa per dire, della UEFA Youth League, la versione per i giovanissimi della Champions. Che non permetterà a tutte le squadre di partecipare, dato che tocca solo a chi si è qualificato per la coppa dei grandi e a chi ha vinto il proprio campionato a livello giovanile, ma sicuramente è una competizione che in quanto a prestigio e interesse a livello continentale ha decisamente soppiantato il torneo di Viareggio. Le squadre straniere che prima facevano la fila per iscriversi alla Coppa Carnevale ora se ne tengono lontane e preferiscono la vetrina molto più televisiva ed economicamente remunerativa della mini Champions League. Ed i campioncini (come Munir o Solanke) si fanno conoscere a Nyon e non più in Toscana.

Partecipazione internazionale di scarso livello

E l'edizione 2018, purtroppo, non fa eccezione rispetto alle ultime. Solo 12 dei 20 club di serie A partecipano al torneo, mentre la rappresentanza della Serie B è di nove squadre. Gli altri alfieri tricolori sono 5 formazioni di Serie C e la rappresentativa di Serie D. Ciò che mostra però la differenza rispetto al glorioso passato sono i club stranieri che si sono presentati al via, da tutti e cinque i continenti: Cai (Argentina), A.P.I.A. Leichhardt (Australia), Bruges (Belgio), Cina Under 19 (Cina), Deportes Quindio (Colombia), Rijeka (Croazia), Pas Giannina (Grecia), FK RFS (Lettonia), Abuja (Nigeria), Az Alkmaar (Olanda), Partizan Belgrado (Serbia), Euro New York (Stati Uniti), U.Y.S.S. New York (Stati Uniti). Non esattamente la crema del football mondiale.

Gli ultimi MVP sono promesse non mantenute

E non è il caso se, dopo l'edizione 2013 (l'ultimo prima dell'istituzione della Youth League) in cui l'MVP del torneo è stato Bryan Cristante, nessuno si è affermato a Viareggio per poi esplodere nel calcio che conta. I migliori giocatori delle ultime annate (Cerri, Bonazzoli, La Gurmina e Manicone) sono ancora promesse non del tutto mantenute, mentre i Millennials come Kean o Pellegri si fanno largo nei campionati di tutta Europa senza passare dalla Toscana. Un vero peccato, visto che spesso il Torneo di Viareggio ha visto tra le sue protagoniste squadre di ragazzi destinate a formare blocchi importanti nei propri club. Ma così va il mondo e le lancette non si possono fermare. Ma si può tentare di rallentarle in queste due settimane di calcio. Che in nome del progresso, sono anche passate da febbraio, durante il carnevale, ma a marzo. Un altro segno dei tempi.