Serataccia per lo Spezia. Il Sassuolo cala il poker sul tappeto verde del Mapei e ridimensiona la squadra di Thiago Motta che era riuscita a tornare in partita per poi uscirne alla distanza. Risultato che non lascia molto spazio alle interpretazioni. Il tecnico dei liguri analizza la sfida ai microfoni di DAZN.


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Thiago Motta: “Il Sassuolo meritava la vittoria, ma c’era rigore su Kovalenko”
Il Sassuolo cala il poker sul tappeto verde del Mapei e ridimensiona la squadra di Thiago Motta
KO - Un KO che pesa anche per come è maturato. Tre gol di scarto sono troppi in virtù di quanto si è visto in campo. La differenza, soprattutto dal punto di vista qualitativo e mentale, però, appare evidente. Sassuolo assoluto padrone del campo dopo il gol del 3-1. "Abbiamo affrontato una buona squadra che mette in difficoltà tutte le squadre. La vittoria del Sassuolo è meritata, dal primo minuto ci sono stati superiori. Credo ci manchi un rigore, ma non sapremo mai come sarebbe cambiata la partita. L'arbitro non l'ha visto, dobbiamo stare attenti a questi episodi perché spesso i fischi sono a nostro sfavore. Ci sono le immagini, l'arbitro doveva fischiare su Kovalenko. In ogni caso guardiamo avanti, proseguiamo per la nostra strada consapevoli di dover crescere e migliorare di settimana in settimana".

PROSPETTIVE - Lo Spezia torna a subire tanti gol in una partita. Non accadeva da diverse settimane. Un segnale importante. Assolutamente vietato abbassare la guardia. C'è la sosta per riordinare le idee prima dello spareggio anticipato contro il Venezia che comunque sarà affrontato a... distanza di sicurezza. In questo senso Thiago Motta rivendica la bontà del lavoro svolto. "Sicuramente lo Spezia non ha giocato la sua migliore partita. La sosta ci permette di recuperare soprattutto dal punto di vista mentale perché abbiamo speso moltissimo. Ci aspetta una partita importante, come tutte quelle giocate sinora, ma contro un avversaria diretta che sta giocando il nostro stesso campionato. Ci faremo trovare pronti, abbiamo il destino nelle nostre mani e ce lo siamo costruito meritatamente. Se siamo dove siamo è perché si è costruito qualcosa di importante
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