calcio

Theo e un messaggio di pace in maglia nerazzurra

La triste storia di Theo, il giovane della banlieu Aulnay-sous-Bois mandato in ospedale da 4 agenti di polizia e l'iniziativa dell'Inter

Matteo Muoio

Un pestaggio ad opera di 4 agenti di polizia nei confronti di un ragazzo di colore, una di quelle storie che rimbalzano con spaventosa frequenza dal contesto delle banlieu francesi. Quello fotografato meravigliosamente da Kassovitz ne L’odio, pellicola del 1995 con un giovanissimo Vincènt Cassel tra i protagonisti. La storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani e per farsi coraggio si ripete continuamente “fino a qui tutto bene. Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio”. Vent’anni dopo non siamo ancora atterrati. Ha fatto il giro del mondo la triste storia di Theo, 22enne della banlieu parigina di Aulnay-sous-Bois, finito in ospedale lo scorso giovedì per il trattamento riservatogli da 4 agenti di polizia; si erano avvicinati a Theo e alcuni suoi amici per chiedergli i documenti, gli altri sono scappati, lui – incensurato – è rimasto e ha subito le percosse che lo stanno costringendo a 60 giorni di prognosi. Il ragazzo è stato addirittura sodomizzato con un manganello telescopico. La notte stessa, nella banlieu, sono partite proteste e scontri attenuatisi solo ieri. Sempre ieri il ragazzo riceveva la visita del premier francese Hollande, cui ha affidato un messaggio di pace da far passare alla sua città; ha chiesto di far cessare la violenza, di rimanere uniti e avere fiducia nella giustizia. Gli agenti coinvolti sono stati incriminati e sospesi, tre per violenza volontaria, uno per violenza sessuale. La vicenda ha scosso il mondo del calcio; parecchi i club ad attivarsi per manifestare solidarietà, in particolare uno del nostro campionato. https://twitter.com/Inter/status/829358636451368960?ref_src=twsrc%5Etfw

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