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Tevez lascia il Rosario: “Non sono qui per fare politica”

Tevez lascia il Rosario: “Non sono qui per fare politica” - immagine 1
23 panchine, sei vittorie, dieci pareggi e sette sconfitte. Rendimento non esaltante che comunque, come spiegato dal diretto interessato, non è alla base dell'addio

Redazione Il Posticipo

Tevez non è più l'allenatore del Rosario Central. L'Apache, come riportato da Olé, ha convocato una conferenza stampa e ha annunciato il suo addio dando seguito alle informazioni che si rincorrevano nelle ultime ore.

POCHI MESI

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Una esperienza da toccata e fuga, quella dell'ex calciatore del Boca e della Juventus che ha collezionato 23 panchine centrando sei vittorie, dieci pareggi e sette sconfitte. Rendimento non esaltante che comunque, come spiegato dal diretto interessato, non è alla base dell'addio. "Faccio un passo di lato. É stato tutto molto bello in questi cinque mesi. La squadra ha lavorato con professionalità e spirito di sacrificio ma non voglio che il mio nome sia utilizzato per scopi politici anche perché mi sembra che la nuova dirigenza voglia prendere altre strade e io non voglio certo essere di intralcio. Con la cessione di Facundo Buonanotte , con i soldi che possono entrare per un altro giocatore, chi verrà avrà la libertà di fare il proprio mercato".

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ELEZIONI

Molto, se non tutto, ruota intorno alle elezioni spostate da fine ottobre a inizio dicembre. Un clima di incertezza che non è stato gradito anche perché i termini per operare sul mercato sarebbero ridotti al minimo. Tevez era stato chiaro anche nelle scorse settimane. Era disposto a continuare ad allenare il Rosario purché si riuscisse a formare una dirigenza che potesse portare i calciatori richiesti. "Altrimenti diventa tutto difficile". Parole che avevano il sapore di un presagio che ha preso puntualmente forma. "Le elezioni non si sarebbero dovute posticipare. Non riuscirò a mettere insieme una squadra in un periodo così breve. Non vedo un futuro sostenibile.  Non si parlava di un progetto ma di Tevez. L'ho detto sin dal primo giorno che ho messo piede in questo club. Ripeto non sono qui per fare politica. Quando il mio nome è messo in mezzo non mi piace, né lo permetto".