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Tevez, addio al Boca fra le lacrime: “Sarò sempre del Boca. Non da giocatore, ma da Carlitos del popolo”

(Photo by Agustin Marcarian-Pool/Getty Images)

Conferenza d'addio fra emozione e commozione. Del resto difficile immaginarsi qualcosa di diverso, considerando il profondissimo legame fra il centravanti argentino e il club azul y oro.

Redazione Il Posticipo

Tevez, addio al Boca fra le lacrime. Difficile immaginarsi qualcosa di diverso, considerando il profondissimo legame che lega il centravanti argentino al club azul y oro. La conferenza stampa, in cui Tevez ha letto una lettera scritta di suo pugno, è stata molto toccante, fra ricordi personali, amore per il Boca e l'accettazione tutto sommato serena dell'ineluttabilità del tempo. Le parole dell'Apache cono riprese da Olè.

DIFFICILE - Impossibile, non emozionarsi. "Pensavo che questo momento non sarebbe mai arrivato, ma eccomi qui a dire che non rimarrò nel club. Non è un addio, è un arrivederci a presto. Sarò sempre presente per i tifosi. Non più da giocatore, ma da Carlitos del popolo. Sono convinto di aver preso la decisione giusta perché come giocatore ho dato tutto. In questo momento il Boca ha bisogno di me al 120 percento e non sono mentalmente pronto a darglielo".

RICORDI  - La voce si increspa e poi si rompe per l'emozione legata ai ricordi di suo padre, andato via da poco. Seguito dal suo idolo Maradona. Entrambi erano presenti, nello scudetto dell'ultima giornata, quello del sorpasso al River. Una gioia che più Xeneizes non si può. Con tanto di bacio al D10s.  "Quella è stata l'ultima ovazione per Maradona. Quel giorno è stata anche l'ultima volta che mio padre mi ha visto giocare a calcio, l'ultima volta che l'ho visto piangere di gioia. Siamo nati e moriremo del Boca. Non ho bisogno di altro per essere felice".

FUTURO - Resta da capire cosa sarà del futuro di Tevez. L'apache non ha ancora le idee chiare su cosa gli riserverà il la sua seconda vita, ma non su cosa fare. "Ho bisogno di stare in famiglia. Non so cosa farò del mio futuro, ma  per me la gioia e la soddisfazione più grande è conservare gli ultimi ricordi legati ai miei affetti. Mio padre era del Boca, i miei fratelli, mia madre, mia moglie e i miei figli sono del Boca. E non posso mentire né a loro né ai tifosi. Non ho nemmeno avuto il tempo di piangere mio padre, dovevo giocare la settimana successiva. Adesso ho bisogno di stare con mia madre, ho bisogno di sentirmi un figlio  Il mio sangue non è rosso,  sarà sempre blu e giallo".