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Tebas: “Impossibile che il Barça possa spendere come questa estate in futuro. La Premier? Gonfia il mercato”

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Il presidente della Liga ha parlato pubblicamente dei bilanci presentati dai club di Prima e Seconda Divisione spagnola soffermandosi sul club catalano.

Redazione Il Posticipo

Javier Tebas, contro Barcellona e Premier League. Il presidente della Liga ha parlato pubblicamente dei bilanci presentati dai club di Prima e Seconda Divisione spagnola soffermandosi sul club catalano. Le sue dichiarazioni sono riportate da AS. 

BARCELLONA E GRIEZMANN

Il Barcellona ha risanato i conti ma secondo Tebas c'è ancora molto da lavorare. "L'anno prossimo il Barcellona dovrà riadattarsi. Gli è impossibile ripetere queste operazioni anche nella prossima stagione. Non potrà spendere così tanto per la rosa. In ogni caso hanno seguito le regole, quindi tengo a anche a precisare che non c'è stato alcun occhio di riguardo nei loro confronti. Il Barça non ha rischiato il fallimento, ha uno stipendio molto alto, ma ha dei beni che gli permettono di sopravvivere. L'indebitamento finanziario netto del Barça, al 30 giugno, era di 875 milioni di euro, indipendentemente dagli importi che si dicono là fuori". Si parla anche del caso Griezmann: "L'ultima parola spetta al ​​tribunale arbitrale. Entro sei mesi deve esserci un lodo inappellabile".

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PREMIER LEAGUE

Il presidente della Liga è tornato alla carica anche contro la Premier League e i club gestiti dai fondi statali: "La grande forza finanziaria della Premier si basa su contributi privati. Non è un modello che si può paragonare alla Spagna e neanche alla Germania. Se aprissimo il rubinetto a grandi sceicchi o grandi fondi, i grandi perdenti sarebbero Barça, Real Madrid, Athletic e Osasuna perché non hanno azionisti che mettano soldi. Non permetteremo ai club di indebitarsi. Quello inglese un modello insostenibile. In cinque anni, in Spagna abbiamo perso 250 milioni. In Inghilterra la Premier ha perso 3.000 milioni. Credo sia necessario correggere qualcosa perché quello che sta succedendo perché sta gonfiando il mercato. È un problema che proporremo alla UEFA, è assolutamente improcrastinabile se vogliamo un calcio sostenibile e in ogni caso, dal 2000 in poi i club spagnoli hanno vinto 37 titoli europei e negli ultimi 10 anni che rappresentano il 60% del totale".