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Svelati i vecchi dossier di Mourinho sul Barcellona: tra i blaugrana spunta un…”imbroglione”

Tutti conoscono Josè Mourinho e la sua propensione a dire ciò che pensa. Qualcuno svela dei suoi vecchi taccuini di analisi di alcuni giocatori del Barcellona. E non mancano le polemiche...

Redazione Il Posticipo

A volte, basta poco per scatenare una discussione controversa. A volte, basta dire due parole: "Josè" e "Mourinho". Lo Special One è globalmente riconosciuto come uno dei migliori allenatori di calcio sulla faccia della Terra, ma è altrettanto celebre per il suo carattere particolare. Una cosa, però, è indubbia: la sua abilità di studiare ed analizzare attentamente i giocatori avversari è straordinaria. Lo sa bene il Mirror, che pubblica alcune parti di un suo vecchio taccuino del 2005/2006 dove aveva appuntato qualche nota su dei giocatori del Barça. E, come al solito, le polemiche non mancano.

IL PELO NELL'UOVO - Agli occhi del resto del mondo, degli spettatori più o meno esperti, la rosa del Barcellona è sempre vista come un covo di campioni indiscutibili. Agli occhi dell'allenatore portoghese, invece, qualche difettuccio sulla base del quale istruire la propria squadra, allora il Chelsea, prima dello scontro diretto. saltava all'occhio. Per esempio, per tutti, Carles Puyol era un difensore straordinario, una sicurezza oltre che una leggenda. Per Mou, invece, Puyol era "Aggressivo ma molto emotivo. Si arrabbia con l'arbitro quando l'arbitro gli fischia dei falli contro e impazzisce alle provocazioni. Difensore aggressivo, gioca d'anticipo usando il corpo. Cattivo senso della posizione (arriva a centrocampo con l'attaccante avversario) e cattiva guida della linea difensiva (chiama il fuorigioco quando non si può fare)".

IMBROGLIONI, FENOMENI E LEGGENDE - Il taccuino di Mou ha qualcosa da dire anche su Ronaldinho: "Misere transizioni difensive e cattivo sfruttamento del lavoro difensivo dell’avversario. Imbroglione costante - cade facilmente". Ovviamente, non poteva mancare lo Special-commento su Leo Messi: "Qualità + velocità, ma usa principalmente il sinostro. Stessi comportamenti di Ronaldinho. Si muove all'interno tra le linee o in diagonale. Guida la squadra in avanti portando la palla. Meraviglioso nell’uno contro uno"... ed era solo la seconda stagione del ragazzo in prima squadra. Ovviamente, un'occhiata, Mou l'aveva data anche a Don Andrès Iniesta, per lui, solo elogi: "Parte sempre dalla panchina. Molto dinamico. Grande raggio d'azione. Velocità di movimento e d'esecuzione. Giocatore complicato". Insomma, Mourinho, la partita, l'aveva preparata bene ma come è finita? Passa il Barça di Frank Rijkaard. Che tra l'altro, in quella stagione vincerà la Champions League.