La Superlega continua a far discutere. Ed è diventato non solo un caso calcistico, ma anche politico. Ai diversi commentatori che hanno espresso il loro punto di vista sulla vicenda, si è aggiunto anche Boris Johnson, premier del Regno Unito. Evidentemente in disappunto con l'iniziativa dei club che hanno intenzione di fondare un campionato d'élite a numero chiuso.

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Superlega, interviene il premier Johnson: “Piani molto dannosi per il calcio”
La Superlega diviene anche un caso politico.
TWITTER - Il premier britannico, attraverso il proprio profilo twitter, ha espresso tutte le sue preoccupazioni relative alla possibilità che il progetto prenda piede. Discostandosi, anche in modo piuttosto netto, dal progetto, giudicato dannoso per il calcio e nocivo per i campionati nazionali.
le autorità calcistiche nelle loro azioni. Ciò potrebbe colpire al cuore i campionati nazionali e ciò interesseranno i tifosi di tutto il paese. I club coinvolti devono rispondere ai propri tifosi e alla più ampia comunità calcistica prima di compiere ulteriori passi".

MONITO - Un vero e proprio monito che è diventato immediatamente virale. I due tweet hanno riscosso larghi consensi fra i tifosi. In Inghilterra, secondo le ultime informazioni raccolte dai media, hanno aderito all'iniziativa le cosiddette "big". Una scelta che ha fatto molto discutere l'opinione pubblica. Fa riflettere, e non poco, che fra i dodici club scissionisti, quasi la metà pronta a consumare lo "strappo" con la UEFA per creare una competizione parallela siano inglesi. Del resto se il progetto andasse in porto i campionati locali sarebbero assolutamente ridimensionati, considerando che al netto della loro posizione della classifica finale i top club si garantirebbero comunque la partecipazione ad un torneo elitario nonché ricchissimo. E un campionato affascinante come la Premier non ne uscirebbe affatto bene. Allo status quo il progetto della Superlega prevede un campionato a 20 squadre di cui 15 partecipanti di diritto in quanto club fondatori della competizioni. Le restanti cinque andrebbero a determinarsi attraverso un meccanismo di qualificazione ancora da definire.
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