Molto rumore per nulla? Citare Shakespeare non sembra poi così fuori luogo, considerando che le scene che forse mettono fine (per ora...) all'idea della Superlega sono ambientate in Inghilterra. Nel domino continentale, a cadere per prime sono le tessere di Premier League. Le squadre del campionato di Sua Maestà si sfilano pian piano, una ad una, dal progetto e alla fine, con riluttanza, il sito delle dodici ribelli è costretto ad ammettere che è ora di rimodellare il progetto. Quando accade è già notte, ma uno dei momenti clou c'è stato nel tardo pomeriggio: la manifestazione dei tifosi del Chelsea, che ha fatto da catalizzatore alla protesta e che potrebbe aver fatto partire il domino.

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Superlega, a fermare tutto è stato l’Abramovich furioso: “Non si aspettava una reazione simile…”
Quando la Superlega si sfalda è già notte, ma uno dei momenti clou c'è stato nel tardo pomeriggio: la manifestazione dei tifosi del Chelsea, che ha fatto da catalizzatore alla protesta e che potrebbe aver fatto partire il domino.
REAZIONE - A dare la spinta decisiva è però stato Roman Abramovich, numero uno dei Blues. Suoi, spiega il Sun, i primi tentennamenti nel secondo giorno di vita della Superlega. Una reazione inattesa, così come lo è stata, agli occhi del magnate russo, quella dei tifosi. Il tabloid racconta di un Abramovich totalmente preso alla sprovvista dalle proteste, che lo hanno colpito al punto da decidere di tirarsi indietro. Una fonte citata dal Sun spiega che il russo "non aveva idea che ci sarebbe stata una reazione così forte". Ma non aveva fatto i conti con una tifoseria che spesso viene accusata di essere troppo elitaria e conservatrice (anche normale, visto il quartiere di Londra che rappresenta), ma che ha dimostrato di saper lottare.

RABBIA - Il magnate russo, a quel punto, si è anche arrabbiato. Il tabloid racconta di un Abramovich furioso, perchè nessuno, quando si è parlato del progetto Superlega, gli aveva anche solo minimamente paventato la possibilità che i suoi stessi tifosi potessero reagire in quella maniera. E qui forse la colpa è di chi all'interno del Chelsea ha sopravvalutato l'attrattiva di un torneo di elite e non ha considerato che, soprattutto in Inghilterra, la tradizione conta eccome. Insomma, una storia che a raccontarla sembra quasi assurda: a frenare forse definitivamente il progetto Superlega potrebbe essere stato proprio l'uomo che oltremanica è spesso stato considerato il responsabile dell'abbrutimento di alcuni dei valori del pallone. Ma in questi pazzi giorni, c'era da aspettarsi anche cose del genere.
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